Pesa il carrello della spesa, non c’è più la gravità di una volta

di Pierluca Proietti

Decenni di critica enologica e zero di enologia critica. Siamo pieni di viticoltori artigiani con i tatuaggi e i contadini sono tutti a guardare, arroccati sui loro trattori. Non piace più sentir parlare di luoghi di provenienza, viaggiare per vini significa trovare un posto dove sfondarsi. Siamo tutti orgogliosi che il guru naturale di turno ci dia udienza per donarci i suoi litri sfusi, riservati solo a noi e pochi altri milioni di avantgardmen/avantgardener.
Poi un giorno ti invitano, chissà perché, alla verticale di Masseto e allora togli le Vans e i jeans neri ultra slim e in barba al più ricercato dei trasformer ti presenti pimpante e orgoglione come un vignaiolo ilcinese piegato dal peso dei premi.

Decenni buttati nella fossa imhoff, non c’è dubbio. Ma si sa, non tutte le cantine escono sulla rete fognaria e oltre un certo carico di scarto liquido devi trovare alternative.

Però e però e però, a consuntivo prefallimentare degli ultimi 25 anni del comparto una domanda ai marchetter che si fanno ancora chiamare giornalisti vorrei farla. È vecchia come il cucco. E ne genera altre a catena.
Ma a voi, si dico a voi con gli occhiali come Bill Evans e il foulard come Lapo Elkann, non è mai venuto in mente di attuare la sana pratica dell’assassinio dei vostri idoli? È da quando hanno inventato il tostapane che esiste, ma nel nostro mondo zero. Nisba. Niente.

Io negli anni, anni di letture, fiere, incontri, mi sono appuntato una serie di domande che avrei voluto fare, se solo ne avessi avuto la possibilità. Ma non sono stato mai accolto nel gotha.
Quindi cerco asilo qui, sapendo che le leggerà solo Rizzari mentre canta in sincrono tutte le parti della messa di Papa Marcello e Gravina di notte quando guarda Doncic con i baffi da contrabbandiere slavo. Sono domande secche a produttori importanti, oltre che personalità spesso strabordanti, direttamente o per massa ovina interposta.

Vi avverto, la denunzia è dietro l’angolo geotropico, quindi non è roba per barbatelle innestate sul postmodernismo.

Ad Amerighi: caro Stefano, secondo te deviando il corso dell’Astrone e del Chiani quale è la reale possibilità di ricreare il mare della Valdichiana? Secondo te Orvieto/Figline in canoa potrebbe risolvere i problemi di inquinamento e nello stesso tempo implementare il mercato turistico che porterebbe gli americani con una mano ad accarezzare i cipressi di San Quirico e con l’altra a sciacquettarsi a Passignano? E se invece, più umilmente ricostruissimo un piccolo Rodano etrusco?

A Corrado Dottori: caro Corrado, secondo te il 1.6 Multijet ha un senso sul Doblò? Ma soprattutto, consuma di meno uscendo ad Apiro, visto che lì è l’unica zona ormai non infuocata e il motore non si scalda?

Ad Arianna Occhipinti: Arianna, il vino naturale è in svalutèscion? Per recuperare qualche spiccio ho provato a piantare dei carciofi tra i filari sotto consiglio di un alto funzionario della biodinamica, ma poi non mi aveva detto che quando inizi i trattamenti quelli o li tagli o ti attacchi. Tu come hai fatto?

A Gravner: Joske’, ma du’ spicci pe’ cambia’ sto sito? Ormai ‘ste lune hanno girato pure troppo

Alla Foradori: Eli, ma anche se sono quasi pelato è coerente che non mi tinga il poco rimasto? No, perché Beppe Severgnini non si capisce se è il nonno ubriaco o la zia avvampata dal caldo della torta di mele. Tu come hai risolto?

A Bressan: dove sono le istituzioni se un criminale viene estradato via aereo?

A Lalou: quando decidi di vendere l’hj ti ricordi dell’amici? Tanto con quelle capezzagne strette quando le avrai sporcate ste ruote?

A Terpin: se una cisterna carica di vino in fermentazione passa in galleria la roccia trasmette quel morso carsico spirituale?

A Zonin: ma è vero che il tasso di interesse della BCE non regola la raccolta interbancaria perché in realtà tutte le banche commerciali possono creare moneta con un click attraverso una doppia mandata con la Banca d’Italia? E poi i conti si fanno alla fine? È per questo che i tassi variabili fanno più danni dei cinghiali alle vigne?

A Roberto Conterno: a quanto è arrivato il caffè a Gattinara?

Torniamo ad essere fatti, non vignette.

2 commenti to “Pesa il carrello della spesa, non c’è più la gravità di una volta”

  1. Avatar di Gabriele

    Ci siamo anche noi che leggiamo, che non ci facciamo influenzare, che non seguiamo le mode, che si guardava Abdul Jabbar e Julius Erving perche Philadelfia era la citta dell’amore, che studiamo dalla mattina alla sera facendo domande che nessuno ha il coraggio di fare.

  2. Avatar di Andrea

    geniale semplicemente geniale!

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