Le antiche accademie italiche erano meno accademiche di quanto si possa pensare.
L’ironia, il divertimento, il gioco erano parte essenziale della vita degli affiliati. I nomi stessi sono eloquenti: Accademia degli Intronati, degli Infiammati, degli Umidi, dei Lunatici, degli Svegliati;
e ovviamente la notissima della Crusca.
In molte si discettava di arte, filosofia, teatro, musica, ma poi si badava al sodo:
cioè a mangiare e a bere.
La nostra accademia si richiama idealmente a quella degli Alterati: alterati dal vino, per cominciare;
ma non soltanto.
Alterato è anche altro da sé, quasi letteralmente. Di qui il motto accademico, longe alius, di lontano
è un altro. Come l’umile pedone degli scacchi che, quando riesce a raggiungere l’ottava traversa,
si trasforma in un pezzo diverso.
Gli alterati non ambiscono al consenso, né universale né particulare. Vogliono soltanto divertirsi, liberamente. L’accademia alterata è idealmente un luogo antipiacionico. Per questo il suo riflesso digitale, curato graficamente con il prezioso aiuto di Fabio Cremonesi, non obbedirà ad alcuna ossessione del web: verrà modificato solo se e quando uno degli alterati riterrà di scriverci qualcosa.