di Giancarlo Marino
Breve spedizione alterata in Borgogna per capire l’andamento climatico ad oggi del 2012 e per un primo approccio ai 2011 in botte. Con tutte le cautele del caso, qualche idea ce la siamo fatta e, con cautela anche maggiore, le riportiamo.
La prima constatazione non è delle più rassicuranti. La primavera del 2012 ha esordito con abbondanti coulure e millerandage: un male in termini di riduzione della produzione ma un bene per la qualità dell’uva. In seguito, però, le precipitazioni sono state particolarmente abbondanti, portando con se funghi (oidio) e parassiti (peronospora), che hanno richiesto un costante controllo della vigna e interventi ripetuti. Da ultimo, una forte grandinata ha determinato gravi danni alle vigne della Cote de Beaune e, in particolare, di Meursault e Volnay. I danni sono quantificabili con una perdita del raccolto che va dal 20 all’80%, anche del 100% per qualche vigna in regime biodinamico (c’est la catastrophe, chiosa Jean-Pierre Charlot).