“Gli uomini mentono spesso, ma solo i caprifogli stazzonano”
Tony Binarelli
di Armando Castagno
Latitudine Nord 45.064632; longitudine Est 9.2776. Occorre vederla, questa vigna, per capire; prima magari dall’alto, come in avanscoperta, e digitando i numeri su apposito sito di traduzione delle coordinate GPS sarete d’emblée lungo la sua scarpata principale; le forme che proiettano ombre sulla destra della sacra vigna sono, bestemmiare è inutile ma spontaneo, due enormi ripetitori telefonici. Oppure, armati di fiato, pazienza e gambe forti, si potrebbe camminarne le balze ripidissime, sempre che le si trovi, perché dalle strade lungo le quali scorre la vita ordinata e tranquilla del fondovalle, la presenza di queste infernali terrazze imprigionate dalla boscaglia non si percepisce.
rubrica settimanale provvisoria
a cura di Federico Maria Sardelli
… la bibita più cattiva del mondo è la famosa “Peta-Cola”, la bibita della Càtaplam interamente ottenuta dalle carcasse di palombo, ma con l’aggiunta di gas nocivi.
… per compiere la formidabile scalata del Monte Pypone (447 mt. s.l.m.), impresa mai tentata fino al 1976 non già per la difficoltà delle forti correnti ascensionali che vi spirano ma sostanzialmente per mancanza di tempo e voglia, il famoso alpinista Gangaroni Loris (68 annetti portati bene) diluviò a digiuno un cartone intero di ova crvde per darsi l’energia utile all’impresa, ma fu còlto da rigvrgito e mandò in culo il cimento; tempo dopo il favoloso primato fu ritentato – e questa volta realizzato – da Manesco Botrilli (il celebre peso bomba) che salì a corsetta tutte le ranpe dell’odioso monte. Peccato che, arrivato in vetta, pestò una merda di cinque chili lasciata lì da non si sa chi, ma sicuramente da uno dei molti che prima del Botrilli raggiungevano la vetta per farci i pic-nics.
di Snowe Villette
Siccome che DuCognomi sta ancora a scrive’ der Brasile, e ce lo so che sarà un post fondamentale nella storia der webbe, e l’editore de sto blogghe sta a scazzarsi come tutte le fine estati sulla guida espressica perché i collaboratori che beven…, ehm degustano, poi scriveno certe cojonate descrittive immagginifiche che a lui porello tocca mettece na pezza, io so libbera de tratta’ de quello che me pare.
Indi per cui, pe’ la prima e urtima vorta – quinni so’ due – vorrei fa’ luce su na questione spinosa che rischia de compromette’ er futuro sereno dee generazzioni future, e cioè
CHE CE VOLE PE’ FA’ DU’ SPAGHI COME DIO COMANNA?