Archive for marzo, 2012

29 marzo 2012

Tutta colpa della Luna

di Giancarlo Marino

Stappare una bottiglia di vino vuol dire anche essere pronti all’eventuale delusione. Non mi riferisco tanto ai sentori di tappo, più o meno subdoli, o alle note di ossidazione (che in linea di principio non riesco ancora a vedere come pregio), perché a questo siamo tutti e in qualche misura preparati, quanto piuttosto a quel non so che di spiacevole (arrovellato, disarticolato, scombinato, scisso, chiuso con sdegno*, il repertorio è vasto e ognuno ha il suo) che ci fa dire che il vino non è in forma (eufemismo per evitare la citazione degli improperi maggiormente in uso). Si tratta, in genere, di sentimenti che vengono trascinati via dall’apertura di una seconda bottiglia in perfetta forma.

Ma cosa accade quando un’intera batteria di vini (pur privi di sentori di tappo e di note ossidative) si rivela in forma tutt’altro che smagliante? A meno che non si creda alla sfortuna (nel qual caso si potrebbe ricorrere ad amuleti e riti propiziatori), o non ci si trovi ad un banco di assaggio di Vertrugo della Mongolia (nel qual caso sarebbe sufficiente non perseverare nell’errore), è normale porsi qualche domanda.
Io me le sono poste, più di una volta, e pur senza arrivare a risposte definitive ho rilevato alcune curiose circostanze che mi fanno pensare di essere sulla strada giusta. È tutta colpa della Luna.

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27 marzo 2012

Professione eno-pusher

di Raffaella Guidi Federzoni

Di recente un mio giovane amico – vabbé, decisamente più giovane – che svolge la mia stessa attività di eno-pusher in giro per il mondo mi ha confessato candidamente di non aver mai letto “Il Padrino” di Mario Puzo. Probabilmente non ha neanche mai seguito “I Soprano” e, ci metto la mano sul fuoco, mai visto “Big night” di Stanley Tucci.

In fondo me lo aspettavo. Oggigiorno si pensa che per svolgere questa professione bastino una certa pratica con le tabelle excel, la conoscenza mediamente buona dell’inglese, la faccia tosta e un blackberry sempre in funzione per far vedere che c’è in arrivo un’ e-mail più importante di chi ti sta di fronte.
Forse, ma non in New Jersey. Nessun abbinamento con la parola “mafia”, intendiamoci, solo con il concetto di “italo-americano”.

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26 marzo 2012

Côte Rôtie La Turque 1997 Guigal

Un po’ evoluto ma molto buono.

23 marzo 2012

Talmente le richieste*

di Rizzo Fabiari

Nella sciatteria dell’italiano parlato attualmente mi deprimono molti caramogi: espressioni ripetitive, ridicole locuzioni modaiole, errori di pronuncia. Mi irrita la progressiva perdita del raddoppiamento sintattico, per cominciare. Di cosa si tratta? In italiano si raddoppia la consonante iniziale di una parola in diversi casi sintattici; per capirci con qualche esempio: si scrive “ho fame”, “ho sete”, “a presto”, ma si pronuncia, trascritto brutalmente, “hoffàme”, “hosséte”, “apprèsto”.

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21 marzo 2012

Perle reloaded

di Rizzo Fabiari

Pensando che fossero ormai un classico della letteratura enoica, qualche giorno fa mi sono narcisisticamente autocitato parlando con altri accademici (tra i quali Armando) della serie “perle” comparsa in varie tranche nel blog espressico. Ma ho scoperto che si tratta di tesori ancora in buona parte sconosciuti. In uno spirito di servizio tipo RaiStoria ne riproporrò quindi qua e là le vecchie puntate. Ecco la prima.

Oltre a bere vino, ho passato gli ultimi vent’anni nelle redazioni delle principali testate del settore, dal Gambero Rosso alle Guide dell’Espresso. Nelle fasi convulse della chiusura di una pubblicazione, la mia attività redazionale principale era – ed è tuttora – quella di “ripassare” le schede dei collaboratori. Questo significa spesso smontare e rimontare centinaia di testi, e soprattutto correggerne le espressioni improprie, inopportune o – non di rado – involontariamente comiche.

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20 marzo 2012

Da Falco a Falco

di Francesco Falcone

Ti aspetti una brulla nudità sciroccosa, un celeste esotico picchiettato dal verde della macchia e dal rosso dei peperoncini stesi a seccare (il famoso doping di Rino Ringhio Gattuso) e invece dovunque mucchi di mattoni, laterizi e scarti di materiale edile abbondonati lungo la strada.

Ti aspetti una terra baciata da Dio e dal Sole (o dal Dio Sole) e invece ecco una terra di nessuno nelle mani di tutti. Ruderi di case, capanne di cemento, paesini senza capo né coda, senza inizio e senza fine, e un incessante stillicidio di palazzi condominiali costruiti con sciagurata improvvisazione.

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19 marzo 2012

Dare valore alla spazzatura

di Rizzo Fabiari

Certo non nel senso equivoco dei traffici camorristici. Spazzatura nel senso alimentare ed emailesco. Cominciamo da quello alimentare: cibo spazzatura, junk food. Il politicamente corretto ne abborrisce il consumo, e per un buon 98% non si può che concordare. Per il restare due per cento, però, eliminare del tutto il cibo spazzatura sarebbe una grave perdita di significato nell’orizzonte gastrico occidentale.

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15 marzo 2012

Semipazzi e semisaggi

di Fabio Rizzari

Torno su concetti già abbondantemente espressi altrove. Una sorta di Bignami del pezzullo “Psicopatologia del critico e dell’enofilo”, apparso a suo tempo in Enogea e poi nel blog espressico. Punto di partenza, Goethe: “i pazzi e i saggi sono ugualmente innocui. Sono i semipazzi e semisaggi che sono pericolosi”

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