Miracoli
– “Nel giardino di quella casa c’è un statua che hanno visto piangere, ma la chiesa non vuole riconoscere il miracolo”
– “Perché?”
– “Forse perché la statua è quella di Mammolo”
Nuzzo e DiBiase, dalla pièce teatrale Tua Sorella
Miracoli
– “Nel giardino di quella casa c’è un statua che hanno visto piangere, ma la chiesa non vuole riconoscere il miracolo”
– “Perché?”
– “Forse perché la statua è quella di Mammolo”
Nuzzo e DiBiase, dalla pièce teatrale Tua Sorella
di Raffaella Guidi Federzoni
Se non puoi essere felice
In questo luogo
Almeno sii gentile
Nessuno è più felice dopo il compimento del sesto anno d’età, a parte qualche santo o santone o guru o eremita o innamorato corrisposto per circa un paio d’ore. Vero è che in Bhutan stanno provando da anni a misurare il livello di felicità del paese (FIL) basandosi su parametri che non riguardano l’interiorità del singolo, ma la qualità della vita dei cittadini. Non è proprio lo stesso.
In Giappone non ho idea quale sia il livello di felicità, quello di gentilezza è altissimo. Dopo un anno intenso passato svolazzando ad Ovest, l’ultima parte del viaggio ad Est ha addolcito il mio animo esacerbato da troppe battaglie.
Delitto perfetto
– “Tom?”
– “Tom l’ho fatto fuori e ho fatto in modo che sembri morto da parecchio tempo.”
– “Come hai fatto?”
– “L’ho investito con una biga.”
Alessandro Besentini e Francesco Villa
rubrica settimanale provvisoria
a cura di Federico Maria Sardelli
… l’atomo più grande del mondo è il cosidetto “Carlone”, la particella grassa e viziata scoperta nel ’78 al CERN di Ginevra mentre ripulivano l’acceleratore nucleare dalle grosse caàte lasciate da quest’atomo obeso e viziato.
di Armando Castagno
Il piacere della ricerca incessante e lo spostamento continuo degli orizzonti d’attesa – scriveva Lyotard – “aprono le vie infinite del sublime”. Ora, senza arrivare a simili iperboli visto che tratteremo non dei motori primi dell’universo o del dualismo gnoseologico in Platone ma del Franciacorta Satèn, è certo che una delle maniere più veloci per allargare i propri confini di conoscenza è occuparsi di ciò che non si apprezza appieno, o che non sembra corrispondere al proprio gusto, piuttosto che crogiolarsi nella morbida coperta del certo e dell’acquisito.