di Raffaella Guidi Federzoni
C’è qualcosa di hemingwayano in ciò di cui sto per scrivere. Per questo mi sono permessa di intitolare il post ispirandomi a un libro*che consiglio a chiunque voglia imparare a leggere, a scrivere e a vivere.
di Germaine Wittelsbach
Ho da sempre avuto un occhio e un orecchio di riguardo per gli artisti minori perché raramente si sono rivelati tali. È il caso di Annibal Gantez, organista, direttore di coro e maestro di cappella marsigliese vissuto nella Francia del 1600. Di lui poco si sa, ma è quel tanto che basta per capire quanto genio ci fosse in quell’enofilo ante litteram con le sembianze di William Shatner e la sagacia del conte Mascetti.
di Gae Saccoccio
“Uno studioso ha preso tre serie identiche di piante e le ha collocate in tre stanze alle medesime condizioni di crescita. Nella prima stanza, ha diffuso solo musica classica e quelle piante hanno prosperato; nella seconda stanza risuonava solo musica rock e quelle piante prosperavano; nella terza stanza una TV trasmetteva solo il telegiornale. Quelle piante sono morte. Lascia che una pianta cresca in te mentre ascolti…”
Lynn & Joel Rapp, proprietari del Mother Earth
di Fabio Rizzari
Insignificante polemica con un antipatizzante circa le mie perplessità sul “Rinascimento del vino” italico. Insignificante in generale, perché c’è ben altro su cui discutere di questi tempi; insignificante, in particolare, perché male interpretata. “Scusa eh, ma citi Monelli, Soldati e Veronelli, e poi dici di essere annoiato dagli aspetti umani e produttivi che stanno dietro un vino”.