Archive for gennaio, 2017

26 gennaio 2017

Sagrone & Fierone


 Rubricona di informazione convegnistica a cura di Federico Maria Sardelli

Opre sì, ma coll’arresto generale di tutti gli organizzatori e del pobblico vigliacco e complice, la deprecabilissima Sagra Dell’Arrotamento Delle Vecchie A Ripetizione Sul Piazzalone Facendo Perdipiù Uso Di Veicoli Non Immatricolati O Che Non Hanno Superato La Revisione.

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19 gennaio 2017

Quando c’è il grado, c’è tutto il resto

2012-11-03-1025

di Armando Castagno

Fuori tuona.

Lino Maga: «Se mi chiede che tempo ha fatto cinquant’anni fa glielo dico»

Io: «Allora quasi quasi glielo chiedo»

Tira una boccata dalla sigaretta, che ha un cilindro di cenere non ciccato di quattro centimetri. Poi:

«Il 58 è stato grande, il 59 no, il 60 no, il 61 sì, il 62 sì, 63 pessimo, 64 eccellente, 65 pessimo, 66 pessimo. 67 buono, 68 (pausa) scarso, 69 eccellente. La 70 è stata un’annata media, media 71 eccezionale… 71… ho fatto sedici gradi e tre. 72 no. 73….. 73 me l’han portato via tutto i giapponesi l’anno scorso. Perché a me… è stata un’annata che a vendemmia pronta s’è messo a piovere, piovere al punto che ha crepato gli acini, Signore, sa, noi facciamo il vino per decantazione, m’ha dato tanto deposito, ho dovuto fare tanti travasi… però dimenticato lì perché faceva tanto fondo, più del solito, ho fatto 10 travasi ma non sono bastati.

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10 gennaio 2017

Apologia del Suicidio intellettuale

suicidi-reciproci

Consigli pratici a favore d’una serena autosparizione della Ragion Pura

di Gae Saccoccio

“Poi viene lo scrivere che è tormento, fatica, raramente abbandono. Ma è sempre tempo che passa, comunque.” Lucio Mastronardi

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3 gennaio 2017

Nello e il suo vino – Seconda parte

nello-baricci

di Raffaella Guidi Federzoni

Capitolo III – In qualche modo bisogna pur continuare

A questo punto le bobine smisero di girare e il registratore si spense. Morto. Defunto. Inutile qualsiasi tentativo di rianimazione.
Panico.
Spaesamento.
Vergogna.
Lo sbobinamento non era nemmeno arrivato a metà e per causa decrepitudine del registratore la testimonianza diretta di Nello Baricci si era spenta per sempre.

Fortunatamente restava la memoria, non solo quella dell’ascoltato ma anche quella del “sentito”. Nel senso che le parole essenziali, proferite con voce flebile e chiara da un uomo vissuto per quasi un secolo, si sono collocate con naturalezza al centro di un quadro complesso dal titolo “Il vino di Nello, mio e di tutto un mondo”.

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