Archive for novembre, 2014

26 novembre 2014

Milano da bere

Telefonare a Milano nel 1950

di Snowe Villette

“A Milano se magna male, il tempo fa schifo e se parla solo de sordi” questo è il giudizio qualunque de tutti i qualunquisti, che so’ tanti.
Ditemi voi in quale metropoli nun è così: da Hong Kong a New York a San Paolo a Londra, dove te giri poi spenne na cifra pe’ magna’ male, c’è un tempo de mmerda e la ggente o cià da fa’ soldi o cià da fasseli leva’. Ce poi pure mette che quanno piove s’allagano le strade e ce so’ de’ poracci senzatetto e un sacco de immigrati clandestini e la malavita impazza e le mignotte se trovano a tutti gli angoli de strada.

O sei na città perbene o sei na metropoli.

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20 novembre 2014

Frammenti di toponomastica alterata

Lvpa

di Armando Castagno

Cari confratelli Alterati,
in data 16-11-2014 l’Ufficio Toponomastico del Comune di Roma in persona del suo Direttore Generale Dott. Benvenuto Trapazzi chiedeva l’affiliazione all’Accademia degli Alterati.
Orbene, questa Commissione esprime parere favorevole. Di seguito, la memoria a sostegno del postulante, che documenta la lunghissima attività alterata del dr. Trapazzi nel settore di sua competenza diretta, l’attribuzione di nomi alle strade del comune di Roma.

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17 novembre 2014

One woman show

profumino

di Shameless

Ho bisogno di pop-corn. Un vascone di pop-corn da cui pescare a piene mani mentre godo e soffro e godo ancora guardando lo spettacolo di me stessa nel nuovo impiccio in cui mi sono ficcata.

Tutto è cominciato mesi fa, in un veloce flashback rivedo il nostro recente distributore svizzero, proprietario di numerosi ristoranti ed una manciata di alberghi, che ci chiede la disponibilità per due o tre serate a tema. Il tema è il nostro vino, l’azienda, la Toscana.

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4 novembre 2014

Educazione sentimentale

danzatrice e stelle

(Sentimento: partecipazione diretta e intensa a qualcosa senza la mediazione della ragione)

di Raffaella Guidi Federzoni

Ci sono i tipi per la prosa e i tipi per la poesia, io rientro nella prima categoria. Se dovessi numerare statisticamente la mia appartenenza, direi che al 99% sono prosaica e al 1% poetica.

Amo immergere il muso nella materialità e grufolare allegramente nel suo fango. Molto raramente riesco ad elevarmi di qualche palmo da terra e volteggiare più leggera dell’aria.

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