di Francesco Falcone
Ultima tappa vitivinicola verso est. Ultimi metri di terroir italico. Siamo in frontiera e come tutte le frontiere del mondo lembi di terra straordinariamente simili si dividono un po’ di qua e un po’ di là, tanto da far sorgere il sospetto che sia solo uno specchio che raddoppia la stessa prospettiva. Stessi colori, stessi macigni, stessi boschi selvaggi, stesse uve, stesse raffiche di vento. Improvvise e talora devastanti.
Il Carso ha tante facce quanti sono i suoi confini. Arido come la roccia e generoso come il colore della sua terra. Severo e ospitale, grigio e azzurro. La sua gente è bellissima: visi da turco e da austriaco inalberati su corpi snelli da giuliani; accento triestino e sguardo slavo.