
di Fabio Rizzari
Un collega canadese ha ritrovato casualmente nella soffitta del nonno un curioso apparecchio sperimentale del 1969. Battezzato “wine coolness instrument” e mai andato in produzione, era progettato per misurare il tasso di fascino/attraenza di un determinato vino sui bevitori più giovani, così da trarne utili indicazioni per orientare la produzione vitivinicola del futuro.
Con qualche manipolazione cacciavitesca e molto spray lubrificante sono riuscito a rimetterlo in funzione. Ecco i risultati di un breve e senz’altro non probante test su un campione di venti enofili volontari tra i 27 e i 35 anni. I valori si intendono su scala centesimale: più la cifra è elevata più il vino/vitigno è percepito come “fico” e desiderabile; e viceversa.
Nero d’Avola: 57
Sauvignon: 8
Trebbiano (in genere): 41
Trebbiano Spoletino: 93
Grignolino: 88
Nebbiolo (in genere): 89
Nebbiolo (nord del Piemonte e Valtellina): 100
Merlot: 4
Pinot Grigio: 11
Pinot Nero: 94
Borgogna rossi: 88 (in calo)
Borgogna bianchi: 88 (in calo)
Verdicchio (marchio conosciuto): 22
Verdicchio (produttore artigiano vinnaturista): 97
Riesling: 96
Cabernet sauvignon: 4
Cabernet Franc: 79
Amarone: 30
Ribolla Gialla: 71
Ribolla Gialla (macerata): 89
Cannonau: 14
Cannonau (vigne vecchie e vinificazione naturale): 91
Sangiovese (marchio conosciuto): 27
Sangiovese (produttore artigiano vinnaturista): 99
Chardonnay: 0,2
Chenin Blanc: 90
Soave: 33
Soave (macerato): 33
Friulano: 79
Nerello Mascalese: 92
Cerasuolo di Vittoria: 98
Frappato: 98
Alla prossima per altri risultati.
Nota bene: Post risalente al 2013, con qualche aggiunta più recente.
I risultati del test appaiono comunque tuttora validi.

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