
di Fabio Rizzari
La più rivelatrice delle confessioni di Gioacchino Rossini conferma quanto l’intreccio tra percezioni sensoriali differenti possa essere inestricabile: “ho pianto tre volte nella mia vita: quando mi fischiarono la prima opera, quando sentii suonare Paganini e quando mi cadde in acqua, durante una gita in barca, un tacchino farcito ai tartufi”.
