di Raffaella Guidi Federzoni
Me lo ritrovavo a tavola, una media di 36 domeniche all’anno. Moltiplicato per 18 fa 648. Arrivata alla maggiore età avevo già fatto fuori un migliaio di esemplari, considerando i numerosi extra infrasettimanali. Una volta adulta lo sterminio alimentare non si è fermato: cosce, ali, petti, in giro per i quattro continenti da me battuti. Il pollo è ovunque, più della pizza e degli “spagheddi”.
Ebbene, confesso che tutt’ora mi pongo la domanda che da il titolo al post. Se mi è bastato molto meno per memorizzare sensorialmente il gusto del manzo, dell’agnello e persino del coniglio, quello del pollo mi lascia un vuoto. Non so di che sa.

