In base alle ultime informazioni in nostro possesso, la pillola SRT-1720, detta anche la pillola del vino rosso, sta uscendo dalla fase di sperimentazione sugli animali ed entrando in quella decisiva di sperimentazione su esseri umani.
Un paio d’anni fa la notizia fece il giro del pianeta: i gerontologi dell’National Institute of Aging statunitense hanno sintetizzato un farmaco anti-obesità ottenuto da una sostanza presente nel vino ormai universamente nota e deificata, il resveratrolo.
Ancora poco, dunque, e potremo comprare del vino in pillole: la salubrità del resveratrolo senza il fastidioso inconveniente dell’alcol.
Rossini, grande gourmet e grande appassionato di vino, non ne sarebbe stato felice. Al barone de Rothschild che gli aveva spedito – dopo anni di regali di casse di Lafite – una cassetta di uve dei suoi vigneti, scrisse piccato: “La ringrazio, barone, ma poco mi piace il vino in pillole”.