L’occhio del regista
“La durata di un film dovrebbe essere direttamente commisurata alla capacità di resistenza della vescica umana”
Alfred Hitchcock
di Giancarlo Marino
Da Chambolle a Morey
Arrivo a Gilly-les-Citeaux e trovo una situazione di traffico leggermente migliore. In compenso fa un discreto freddo.
Amiot-Servelle
Provo Chambolle, Chambolle Charmes e Les Amoureuses. Non mi pare di intravedere stravolgimenti nella velocità di crociera di questo produttore. I vini sono mediamente buoni, e neanche così cari in rapporto alla media, ma è d’obbligo la domanda se sia ancora il caso di spendere queste cifre per vini così o non sia meglio spendere magari di più ma per vini che facciano davvero la differenza.
di Raffaella Guidi Federzoni
I vostri argomenti non fermeranno la mia rabbia. Neanche la vostra buonafede. Nemmeno quello che è successo in passato, i morti sempre tirati fuori quando vi pare. Quando fa comodo si riesumano le salme, vittime di una tragedia orribile e perfettamente evitabile. Si usa di tutto per amplificare quei colpi di tosse, quello sgomitamento mediatico che si nutre di declamazioni sensazionali, come i funghi velenosi che crescono nel marciume del sottobosco.
Sto bevendo vino per cercare di formulare in modo articolato i miei pensieri rabbiosi. Una rabbia fredda e meditata. Un vino semplice e per niente terapeutico.
di Giancarlo Marino
Les Grands Jours de Bourgogne è un appuntamento al quale non manco da sedici anni. Avendo quest’anno poco tempo a disposizione, mi sono limitato alla Côte de Nuits di martedì 18 marzo, con l’impegno di provare principalmente i 2012.
Le danze si aprono alle 9 in punto allo Chateau de Vougeot, e queste sono le impressioni che ho annotato sul mio quaderno (in ordine alfabetico).