di Rizzo Fabiari
Fossimo presi per incantamento e trasportati in una terra dove ci si prendesse, tutti, meno sul serio. Alcuni alterati, beati loro, sono fuori della riserva indiana delle guide, una ridotta sempre più spernacchiata dalle genti. Altri purtroppo no. Noi alterati guidaroli, per la natura stessa dell’incarico, siamo tenuti a una rigorosa equidistanza critica dai tutti i produttori e dai diversi attori del mondo del vino, quindi a una serietà militaresca. Per questo ovvio motivo ogni tanto siamo costretti, a causa del ruolo chiamiamolo enfaticamente istituzionale, a frenare legittimi impulsi polemici; a morderci la lingua, a sobbollire nel giramento di scatole in silenzio, come una pentola di fagioli sul fuoco. Polemizzando con il produttore x, o con l’enologo y, la nostra posizione verrebbe infatti facilmente strumentalizzata.
Ciò non toglie che – in rare circostanze e di sicuro qui nello spazio virtuale alterato – ce ne si possa fregare delle suddette considerazioni. Circostanze divertenti e irritanti come quella che descrivo oggi. Attenzione, di nomi non ne faccio comunque, quindi non venitemi a incalzare con affermazioni, giuste ma irricevibili, del tipo: “ma se si vuole essere coraggiosi si deve essere conseguenti e fare nomi e cognomi”, “così si capisce a metà”, o simili. Togliersi qualche sassolino dalle scarpe va bene, passare i prossimi trentadue mesi a litigare molto meno.
Dunque. Primavera 2005, pranzo con un noto enologo italico. Ricostruzione del dialogo:
Superenologo: “voi non capite i miei vini. Per esempio, non capite la qualità del grande rosso XX che faccio in Sicilia, un vino fantastico, che voi valutate sempre poco.”
Redattore: “è un vino ambizioso, senz’altro, ma spesso e volentieri ci sembra difficile da bere, troppo concentrato, troppo tannico, poco dinamico al gusto”
Superenologo, seccato: “certo, in Sicilia a voi piacciono solo quei vinacci dell’Etna, ma tanto siete gli unici”.
Bella conversazione, no? Bene, avviciniamoci ai giorni nostri. Cosa vengo a sapere lo scorso anno (a grandi linee e con il beneficio d’inventario nel riferire i dettagli) da un produttore del sud? Che il suddetto enologo ha organizzato un convegno durante il quale: a) ha condotto una degustazione sul tema “la grande terra dell’Etna”; b) ha presentato o quantomeno parlato della sua nuova acquisizione di vigneti… sull’Etna, con relative anticipazioni sul prossimo, straordinario vino che firmerà nella straordinaria terra etnea. C’è bisogno di aggiungere altro?