di Francesco Falcone
Ti aspetti una brulla nudità sciroccosa, un celeste esotico picchiettato dal verde della macchia e dal rosso dei peperoncini stesi a seccare (il famoso doping di Rino Ringhio Gattuso) e invece dovunque mucchi di mattoni, laterizi e scarti di materiale edile abbondonati lungo la strada.
Ti aspetti una terra baciata da Dio e dal Sole (o dal Dio Sole) e invece ecco una terra di nessuno nelle mani di tutti. Ruderi di case, capanne di cemento, paesini senza capo né coda, senza inizio e senza fine, e un incessante stillicidio di palazzi condominiali costruiti con sciagurata improvvisazione.