Sagre & Fiere – 11

Rubrica aperiodica di informazione convegnistica a cura di Federico Maria Sardelli

Forse, se verranno rimossi i svggelli apposti dalle autorità sanitarie per problemi di epidemia, tornerà ad esser mèta d’incessanti visitazioni la simpatica Sagra dello Stronzolo Raccattato Coi Gvanti Forati. L’iniziativa, che come ogni lvstro vede il dispiegamento e l’ostensione di più di 7.400 PEZZI (dico: pezzi) lungo le vie della serena cittadina di Catastrofe in provincia di Nicchio, prevede che i partecipanti raccolgano, in un apposito cestino di vimini regolamentare, quanti più pezzi riescono, avendo cvra di non sciuparli minimamente (per questo sono d’obbligo i guanti di pizzo di fiandra traforati). È fatto divieto assoluto il PESTARE i pezzi per sottrarli all’avversario o per fare i guappi: questo attiene alla Sagra seguente ed è punito con la reclusione fino ad un massimo di tre metri.

Segue a ruota la precedente (lasciando appena il tenpo per sostituire il cartello) la bellissima Sagra dello Stronzolo Pestato. Qui, sempre nella graziosissima cittadina di Zirro sul lago Pederasta (non è vero che è lo stesso posto della sagra precedente, n.d.R.), è possibile per ben due mesi (1) pestare a volontà i migliaja di pezzi distribuiti ad arte dagli addetti comunali, previo l’indossamento di appositi sandali infradito. Vince – era il caso di dirlo? – chi ne pesta il maggior numero, contendendoli agli avversarii anche a spintoni, insulti e gomitate acciocché il nemico rovini di groppone sulla merda; infatti, la gropponata è considerata reato, e viene punita con pene estendibili fino a venerdi.

Opre, ma molto lentamente per far esasperare i visitatori che premono ai cancelli, la maravigliosa Sagra del Freno A Mano Dimenticato Dopo Aver Parcheggiato L’Auto In Discesa Ma In Folle. La superba iniziativa si svolge, come ogni mesetto (o annetto, non so) a Dingo, ridente località climatica sulle pendici del Monte Ricattatore.

Sembra che le vive manifestazioni d’apprezzamento degli autoctoni abbiano reso necessaria la posticipazione della Fiera delle Macerie per altri due minutini. Si tratta d’una importante manifestaz in cui, per iniziativa dell’Assessore Paglianti, vengono fatte arrivare da ogni parte del Paese centinaja di camions colmi di macerie delle pìù varie qualità; disposte ordinatamente in cumuli contraddistinti da esaurienti e puntuali cartelli di descrizione organolettica, le macerie più pregevoli vengono assaggiate a cucchiajate dagli esperti che decretano poi la miglior miscela. Rimane a tutt’oggi il problema della rimozione delle macerie, ma di questo si occuperà il prossimo assessore.

Chi la vuole c’è la Sagra del Popone Diaccio Marmato Diluviato A Quarti Interi Finché Non Sopraggiunge L’Onco Come Successe A Umberto Cardinali Senza Far Nomi Però Gli Prese Uguale Il Vomito E Ora Non Vorrebbe Che Gli Si Dicesse Ma Tanto E’ Vero, O Picchiami?!

Sembra destinata a durare ancora molti quarti d’ora la superba ߃©∑≈ßå⁄ΩÅÈØø∏Pί
che – in dialetto veneto, o atzerbaigiano – significa: Sagra Del Budello Di Tu’ Madre Vestita Da Pirata. L’iniziativa, ormai tradizionale dei paesi sulle rive del Lago Cajolo (come Tarrìva o Mésci, o addirittura Trapanello), sarà presenziata da S.E. il Vescovo Mons. Tapinassi Edo (ex geometra del comune poi insignito della porpora per motivi di salute) e di molte personalità del mondo dello spettacolo, come Maila la zoccola, Bar Moderno (nome d’arte del prestigiatore cieco Balderi Loris), “I 33 del Liscio” e Pippo Baudo col catarro.

Pare debba chiudere verso mercoledì scorso la bella Fiera Della Mossa Di Corpo Che Vi Piglia Proprio Quando Siete A Tavola La Domenica dai Sòceri Nuovi A Cui Vi Dovete Presentare Per Fare Bella Figura E Invece Vi Assentate Proprio Mentre Arrivano I Crostini Ma Dal Cesso Si Sente Sia Il Puzzo Di Fogna Di Calcutta Che Le Bombe Che Invano Cercate Di Mimetizzare Battendo I Piedi Per Terra Perché Vi Aveva Ricercato La Tegamata Intera Di Palombo Rifatto Coi Porri Diluviata Ieri Sera E Quando Avete Finito Lo Stronzolo Gigantesco Resiste Allo Sciacquone E Vi Costringe A Aspettare Un’Altra Ricarica Mentre Cercate Invano Di Areare I Locali Ormai Impestati E Rompere Il Pezzo A Colpi Violenti Di Scatizzolamerda Ma Col Solo Risultato Di Renderlo Ingiovibile Mentre Lo Sronzolo Rimane Praticamente Integro E Voi Dovete Pietosamente Ripulire L’Attrezzo Nel Lavandino Tanto Di La’ Hanno Già Deciso Di Cacciarvi Fuori Di Casa Altro Che Fidanzamento.

4 commenti to “Sagre & Fiere – 11”

  1. le lagrime a ridè. Grazie Oma Estro.

  2. O Sagace, come ulteriore sciagura a taluno capitò che le sciaQQuonate ripetute ebbero a rieNpire il vas.. la tazz.. il cess.. (comunque, LUI..) fino all’orlo di ignobile mistura di cui taccio i particolari.
    P.P.P.s Non rivelerò giammai il nome del tapino..

  3. …..e rompere il pezzo……lacrime dal ridere….

  4. Grazie Maestro, mi avete fatto scompisciare

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