di Faro Izbaziri
Dopo la carrellata chiantigiana condotta dal collega alterato Castagno – carrellata che è costata alcuni punti di sutura a una nota produttrice di Radda – ecco le note di degustazione redatte per l’Accademia in occasione di Benvenuto Brunello 2019.
Per chi lo ignorasse, si tratta della manifestazione principe di presentazione alla stampa delle nuove annate di Brunello e Rosso di Montalcino. Pochi sanno che il titolo originario del banco d’assaggio ideato anni fa dai produttori incinesi era “ ‘Benvenuto Brunello!’ ‘grazie, ma perché vi siete voluti incomodare’, ‘figurati, è un piacere’ ”. Un titolo senz’altro valido ed evocativo, che creava purtroppo dei problemi di ingombri nei manifesti, negli striscioni e nell’altro materiale promozionale.
Personalmente non ho assaggiato nessun vino, ma proprio per questo sono convinto che la vendemmia 2014 sia fin da ora una delle più promettenti e insieme più deludenti degli ultimi anni. Data l’imponente mole di campioni presenti, e i ristretti margini di pazienza dei degustatori alterati, la seguente è una selezione di una selezione di una selezione di una selezione dei vini più interessanti.
Brunello di Montalcino Poderi La Campana 2014
Più compresso che aperto all’olfatto, si distende meglio al palato, dove ha tessitura tannica sottile e un allungo finale deciso, appena velato dal timbro caldo dell’alcol.
77/100
Brunello di Montalcino Poggio alle Siepi 2014
Colore e profumi di raffinato Sangiovese, alloro e violetta; sapore che vira invece verso lo Zinfandel Sebastiani: carnoso, denso, materico.
Da bere in ogni occasione, purché lontano dai pasti.
77/100
Brunello di Montalcino Siepe ai Poggi 2014
Rubino chiaro, non saturo; ridotto nei primi minuti, poi via via più “leggibile” e pulito, su note di amarena e grafite; gusto ritmato, timbro di frutto surmaturo, chiusura alcolica, poco mossa.
77/100
Brunello di Montalcino Fattoria Armellini 2014
Uno dei migliori specimen della difficile annata 2014: arioso all’olfatto, classico nello spettro aromatico, ha slancio e incisività al palato. I tannini, molto fini, possiedono una grinta e una sapidità eccezionali. Chiusura lunga, salina e fruttata insieme. Eccezionale.
81/100
Brunello di Montalcino Tenuta La Spalletta 2014
Aromi poco tipici di palla da tennis e crema Chantilly; gusto reattivo, grintoso nei tannini, finale più spento, in calando. Il rilevante contenuto alcolico – 19,5 gradi dichiarati in etichetta – contribuisce ad appesantirne il sorso.
89/100
Brunello di Montalcino Casa dei Quaranta 2014
Colore tra il rosso rubino e il rosso rubino spento, qualche cedimento a una precoce ossidazione della materia cromatica. Profumi a zampa d’elefante, stretti all’inizio e larghi in fondo; chiari i rimandi alla ciliegia sotto spirito. Palato più vitale, modulato, schedulato, sapido/tannico in chiusura.
50/100
Brunello di Montalcino DP Il Colle dei Leccesi 2014
Una selezione DP (le iniziali di Dolly Parton, cantante di cui il titolare è un fan da decenni) stranamente sottotono: parte alcolico, quasi bruciante, ha centro bocca polveroso per la potente maglia tannica, chiude su toni da distillato. E sì che il carattere longilineo del millesimo avrebbe propiziato ben altri esiti. Lontano parente del famoso DP 2005. Una delusione.
93/100
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