Si tratta solo di trovare il titolo giusto

di Raffaella Guidi Federzoni e Snowe Villette

Fico er convegno, me ce porti ancora?
Solo se ti vesti meglio.

Ha parlato quella dee Doc Martens* dure e pure.
Nessuno mi guarda i piedi, ma tutti ti guardano il culo, soprattutto se c’è scritto “Oui, je suis mon derrière.”

Era un convegno sui francesi, me sembrava giusto evidenziarlo.
L’argomento era relativo ai vini, non ai culi.

Ce sta er filruuge** fra i due. Se fai vino francese hai più culo de noi.
Appunto questo è stato l’argomento del convegno “Perché loro sì e noi ancora no? Come fare?”

Ner senzo che loro i vini mejo li fanno paga’ na cifra e noi no?
Già, soprattutto negli ultimi trent’anni, da quando sono entrati gli asiatici come grandi compratori.

Ce se chiede perché gli asiatici trent’anni fa hanno scelto loro e nun er Made in Italy der vino italiano.
E ci si risponde perché per più di tre secoli nei territori classici – quelli della doppia B, cioè Bordeaux e Borgogna – hanno saputo lavorare meglio nella produzione e nella comunicazione.

Eccerto, ce stavano i britannici colle saccocce piene de soldi.
Ci stava anche uno stato solo, non frammentato. Una struttura politica grande e omogenea.

Ce menavamo fra noi, figurate se se stava a penza’ all’unità der vino.
E poi in Francia c’è una produzione concentrata in certe regioni ma bevuta nazionalmente.

Qui a casa nostra se fa er vino bòno in tutti i pizzi, mica solo naa doppia B ***, ma se continua a beve quello che viene dar condominio, dar cortile accanto, ar massimo daa reggione.
Ma allora hai ascoltato!

Me appizzava er francese sur palco, molto nouvelle vague cor tocco d’existentialisme.
Molto condiscendente nel dire dove noi sbagliamo.

Ce ne fosse uno de straniero che nun comincia co’ “Io amo l’Italia, l’arte, la cucina, la gente.” E poi ce corca de botte, metaforicamente.
E degli altri tre sul palco che t’è sembrato?

Quello coi pedalini de seta e le cavije sottili m’è sembrato er mejo dei tre, chissà quanto pija de stipendio.
Parecchio, deve risollevare le sorti di un cadavere annunciato.

Er giornalista verde m’ha fatto ride’, ma nun me ricordo perché.
Ha detto che abbiamo un paesaggio bellissimo e tante storie da raccontare.

La ricetta pe’ fasse conosce e venne de ppiù.
Non solo, ma vendere allo stesso prezzo dei vini francesi più cari.

Ah, ecco perché m’ha fatto ride’.
Certe ricette le conoscono tutti.

Sine, ma a cucinalle ce devono penza’ l’artri.
L’importante è che se ne parli, che ci si confronti.

Apposta ce stanno li convegni.
Sempre quando poi si beve bene nei posti belli.

Così ce vengono de corsa.
La ricetta del successo.

Alla fine daa settimana più mejo pella Toscana, i suoi vini, la sua ggente.
Poi ognuno torna a casa sua e alla dura realtà.

Armeno però na cosa m’hanno imparato i francesi.
????

Ner vino, come naa vita, pe’ fa’ un sacco de soldi ce vòle un sacco de soldi.

………..

Ahò, e scrivemoce un post su questo!
Vero, si tratta solo di trovare il titolo giusto.

  • Dr. Martens, calzature iconiche a partire dagli anni settanta del secolo scorso.

** Fil rouge, ovvero “filo rosso” in italiano (nel caso risultasse ostica la trasposizione fonetica della coatta).

*** Barolo-Brunello, la risposta italiana alla Doppia B francese.

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