di Faro Izbaziri
Discussione – ennesima, emmesima, oesima, piesima, quesima, erresima, etc – su biodinamica/vini convenzionali/vini naturali. Contendenti, un enologo di grido (“auuuuuuuuuuuuu!”) e un giovane scrivitore di cose vinose.
Con tutto l’inevitabile ping pong di:
– “se non è dimostrato scientificamente è fuffa”
– “i vini tecnici sono pallosi, tutti uguali, ingessati”
– “Steiner fa ridere il pollame”
– “i vini naturali puzzano”
– “a puzzare sarà tuo zio”
Eppure, nella sua complessità, è tutto così semplice.
Nel vino, come in tutto il resto dell’esistente, ci sono cose che si spiegano e altre che non si spiegano*.
Quelle che si spiegano non sono necessariamente noiose, prevedibili, banali, mentre quelle che non si spiegano non sono necessariamente cialtroneria, inganno, fumisteria per ingenui.
Tutto qui.
* non si spiegano ancora: lo saranno in futuro, o forse non lo saranno mai
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