di Gae Saccoccio
“Non c’è cucina povera, c’è povertà.” K. V. D. Strozzo
Era ora, ed è subito trionfo mondiale, da troppi anni di vane attese e dopo avventurose vicende editoriali esce finalmente l’opera del maestro intrugliatore Kazzimir Van Der Strozzo, favoloso economo di cucina allo IORS. La DS è un’opera molto più che singolare che con toni da olocausto è stata subito definita dalla signorina Vaginetta van Der Strozzo, prozia squilibrata dell’autore: “…un Taj Mahal di carta, inchiostro e obbrobrio”. Era ora dunque, ma solo a partire d’adesso possiamo affermalo con una certa veritiera approssimazione che il libro c’è ma non esiste, ed è appunto proprio questo libro qua che sto sfogliando da 76 ore filate da pag. 1 a pag. 20090.