Pindarismi

di Shameless

“Mi taccio. Non giova ogni detto/che mostri veridico volto:/ e spesso serbare il silenzio per l’uomo è saggissimo avviso”

Ahimè caro Pindaro, purtroppo sono femmina ed italica ed assai poco saggia, quindi tacer non posso.
Cos’è che sommuove l’animo mio? Cos’è che provoca oggi il mio pestare con i polpastrelli una tastiera che ha vissuto età migliori?
Forse è appunto questione di età, o forse è solo il linguaggio, anzi la lingua ad aver vissuto un miglior tempo di quello attuale.
“Una lingua è, in linguistica, un sistema di comunicazione parlato o segnato proprio di una comunità umana. Indica quindi una forma concreta della facoltà umana del linguaggio, specifica di una determinata comunità.”

Uno sforzo che compio quotidianamente per evitare di sentirmi troppo tirannosaura rispetto al resto di un mondo composto da individui più giovani è quello di non solo accettare, ma anche apprezzare una maniera di esprimersi diversa dalla mia.
Sto parlando naturalmente del mondo che si occupa di informare riguardo al vino, sia attraverso la scrittura che attraverso l’immagine.

Io sono spontaneamente curiosa e mi piacciono le novità, i cambiamenti e per questo sono contenta che la generazione dei Millennials sia interessata ed appassionata di vino invece che di libero amore e no nukes come lo è stata la mia.
Alla mia contentezza si mescolano però stupore ed irritazione.

Quel che mi stupisce è la sorpresa di alcuni più vicini a me anagraficamente nel rilevare come ciò avvenga utilizzando un linguaggio che spiazza nella sua brevità, sintesi e superficialità. Un linguaggio efficace che viene recepito e digerito rapidamente dai maggiori frequentatori curiosi di materia enoica, cioè dai nemmeno quarantenni e persino scarsamente trentenni.

Quel che mi irrita è lo stile fra il mediocre e l’approssimato di tale linguaggio, fatto di molte immagini e poche parole. Uno stile frammentato in mille rivoli, ognuno corrispondente ad un comunicatore, di solito serio e ben motivato. Uno stile scappa e fuggi, una botta e via, da velocisti rapidissimi che colpiscono ma non affondano.

Che ciò basti, è tempo di chiudere queste considerazioni già muffite perché le ho scritte stamattina e ora è pomeriggio.
L’ora adesso è quella giusta per mostrare il “veridico volto” del mio scrivere, buttare in faccia ai piagnoni lamentosi per la proliferazione di giovani sedicenti influenzatori, originatori di tendenze brevi o brevissime, la loro colpa ed il loro riscatto.

La colpa è nell’essersi arroccati su posizioni di raro privilegio, nella presunzione di sentirsi Padri Fondatori e per questo intoccabili, nella pigrizia nel cercare, nell’avventurarsi per i vicoli del nuovo e diverso. Grandi Culi accomodati su poltrone prestigiose dalle gambe fragili, i quali nonostante la cultura e l’esperienza accumulata in anni e anni di potere mediatico non hanno voluto allevare eredi fornendo loro gli strumenti necessari per adeguarsi alla contemporaneità.

Il riscatto è provocato proprio dalla polverizzazione delle informazioni e degli informatori, tutti molto simili fra loro, tutti volonterosi ed in gran parte preparati, confusi facilmente con qualche meschino procacciatore dalla vita professionale corta. La somiglianza li rende intercambiabili, vengono scelti e poi dimenticati perché arriva qualcuno di più nuovo e più intrigante, a sua volta abbandonato e così via.

Un riscatto che certo non paga in quattrini e nemmeno nel seguito oceanico di estimatori, ma gratifica nel constatare come esista sempre un nucleo di seguaci in grado di apprezzare uno stile che combini eleganza, analisi e sintesi, conoscenza e profondità, identità e leggerezza.
Uno stile, ehm, piuttosto alterato.
Uno stile che non ha età, trasversale e transgenerazionale.
Uno stile che rimane.

A scrivere di vino non si diventa ricchi e nemmeno famosi, se questo è successo ora non è più ipotizzabile.
A scrivere di vino al massimo ci si chiariscono le idee e ci si fanno degli amici nuovi. Ormai è quasi sera, posso terminare così perché è tempo di scegliere cosa bere senza aver fretta di raccontarlo.

3 commenti to “Pindarismi”

  1. ‘Millenial’???

    Santa Patata. Santa Inquisizione. Santa Cleopatra.

    🍷Santo Graal 🍷

  2. Santa Pazienza, Santo Graal non ho capito un Beato Nulla!

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