Ricevo e quasi senza por tempo in mezzo pubblico un’email di Giovanni Bietti su una stappatura memorabile. E simbolica.
Ti avevo detto che lo avrei aperto. Ho scelto ieri sera perché mi sembrava adatta la vigilia della Festa della Repubblica, e l’occasione non poteva essere più adatta… Grande sorpresa, e bottiglia veramente memorabile.
Barolo Borgogno Riserva 1943
(bevuto una volta)
Ho provato una grande emozione, forse perché pensavo che il vino è stato vendemmiato poco dopo l’8 settembre, in una Langa presidiata dalle truppe tedesche con le formazioni partigiane che cominciavano ad organizzarsi. Non è un’annata importante ma la bottiglia aveva un’integrità prodigiosa fin dal colore, ancora rubino vivo. Naso perfino un po’ ridotto, sorprendente la freschezza del frutto (lampone aspro e succoso), così come l’acidità molto viva, che gli conferisce una bevibilità magnifica. Ricorda un po’ il ’62, per la leggerezza del corpo e per la facilità con cui si finisce la bottiglia, ma è più austero e serrato.