di Raffaella Guidi Federzoni
Nel giorno in cui a casa mia – intesa come luogo di residenza e di lavoro – iniziava di nuovo a soffiare la tramontana avvelenata del protagonismo maligno, io percorrevo a passi veloci i corridoi esterni della fiera, anch’essi spazzati da un vento gelido. L’ultimo giorno della Prowein è sempre quello più stagnante. Gli affari consistenti sono ormai conclusi, i visitatori importanti se ne sono andati e si comincia a pensare al ritorno. Rimane il tempo per gli ultimi assaggi senza stress, da queste parti tutto si svolge con passo tranquillo privo della concitazione disorganizzata del Vinitaly.