di Raffaella Guidi Federzoni
I russi, i russi, gli americani… ora anche i cinesi ed i brasiliani. Son qui che ci penso, dopo una giornata passata dietro al solito banchetto. Un bicchiere dopo l’altro, versare e parlare, in inglese, in francese, infilando quelle due parole di russo che conosco. Insieme a me tanti altri produttori. Io ho già un importatore, che mi fa girare le scatole, che dopo tante parole ci mette un secolo a mandare un ordine, che sono venuta qui a bacchettare e a ricordargli l’esistenza del mio vino nel suo vasto catalogo.