di Rizzo Fabiari
Augusti personaggi quali lo statunitense Roberto Parcheri si adoperano da anni per illuminare l’incerta strada del futuro del vino con le loro intuizioni divinatorie: “Lafite e gli altri Premier Cru di Bordeaux si venderanno a 15.000 dollari la cassa”, “lo chenin blanc sarà sempre più coltivato”, “il Pinot Noir di Atlantic City diventerà uno dei punti di riferimento per la tipologia a livello mondiale”.
Con le capacità mimetiche tipiche degli alterati, che sanno riciclare un modello alto per proporne imitazioni a prezzi modici, ecco le previsioni accademiche per il 2014 e oltre.
Merlot
L’uva merlot sarà dichiarata estinta (il termine usato dai più radicali sarà “debellata”) su tutto il territorio nazionale della Italia intorno alla metà di novembre
Merlot bis
Il Merlot e il cabernet come li conosciamo oggi spariranno dai vigneti italici, e la dizione di legge “vitigni migliorativi” non avrà più significato.
Guide
La politica commerciale degli editori delle guide dei vini passerà verso fine ottobre dal “prendi due paghi uno” all’offerta di copie omaggio per chi compra un set di pentole o un materasso in lattice; successivamente, intorno alla fine dell’anno, si chiuderà con il tentativo di piazzare volumi a domicilio utilizzando come commessi porta a porta la notevole forza lavoro residua delle relative redazioni: curatori, vicecuratori, collaboratori speciali, responsabili regionali.
Fiere
Le fiere dedicate ai vini naturali arriveranno in pochi mesi a toccare il numero di 74 diverse manifestazioni. Successivamente si assisterà alla disgregazione della “forma/fiera” e nasceranno gruppuscoli di guerriglia urbana vinnaturista, più agili e capaci di colpire winebar per winebar.
Social network
Twitter diventerà il punto di riferimento per il passaparola sul vino tra appassionati cool: bisognerà tuttavia attendere ancora qualche anno per affinare la capacità di descrivere i risultati di una degustazione di 30 vini in 140 caratteri complessivi.
Barrique
Le botti piccole diverranno sempre più rare, al punto che gli enofili giapponesi – e orientali in genere – si faranno fotografare accanto a una barrique come fanno i turisti accanto a un ascensore degli anni Quaranta. Qualche anno dopo l’espressione “deve riassorbire il legno” risulterà incomprensibile ai nativi vinnaturali.