di Federico Maria Sardelli
Grandiosa vendita all’
ASTA
(senza doppi sensi, beninteso)
di beni diversi
ma anche uguali
La Casa d’aste Internazionale «International Artistic Hall Without Truff & Danger» di Catroni Enio e Noferini Marisa, con sedi a New York, Parigi, Tokio, Londra, Francoforte e Burdigone sul Nodello (PEP), organizza la PIÙ MERAVIGLIOSA E BELLA MOSTRA, cioè ASTA – scusate il termine – che si pensasse e che si immaginerebbe, sì, propio qui, nella ns. sede principale di Londra, anzi, dirò di più, Burdigone.
La Asta medesima, assolutamente priva di inganno e ricatto veruno, verrà battuta nello stupendo Salone Frulli della ns. storica sede in Via Di Allestimento n.° 8, piano terra (per chi viene dal livello stradale). A battere ci sarà la Signorina Catroni Luana (nepote del fondatore) che è molto esperta nel settore e unisce alle impareggiabii doti d’eloquenza e profonda conoscenza della storia dell’arte anche un bello scollo con vista sulle puppe – con rispetto parlando – e altre specialità anche a rate.
La Asta è tutta a scopo di beneficienza, cioè che il suo ricavato non va tutto a beneficio del Catroni parrucchier Enio e la Sua Signora per rifarsi la cucina ora sede degli uffici amministrativi di codesta Casa d’Aste, ma anderà tutto ai bimbi negri (senza offesa, per carità) e alcuni (soldi, non bimbi) anche in donazione alla compagnia aerea TWA per una gitarella alle Maldive ora si guarda se ci va il Catroni o i bimbi negri, si farà uno spareggio a figurini.
Poi ecco le cose che saranno vendute, speriamo, e cioè: suppellettili e posaterie dei secc. XVI–XVIII di provenienza fiamminga e gli arredi completi di ville francesi sulla Loira del tempo di Luigi XV (con appendici di argenterie e dipinti un poco più tardi, ascrivibili al periodo della guerra dei sette anni, quindi un rococò appena influenzato dai primissimi influssi neoclassici del Mengs ma pur sempre aperto alla moda delle cineserie e delle decorazioni in trompe l’oeil). I suddetti oggetti d’arte, che non sono assolutamente ricercati dalla polizia né tampoco gravati da spaventosi diritti di prelazione & usura (vsvra), sono, più o meno i seguenti:
– Una stumefacente sedia a dondolo mod. «Babbonatale» interamente realizzata in LEGNO! L’oggetto proviene (forse) dalla collezione di Madmoiselle Bertrand, dama di compagnia di M.me Pompadour, e riporta inciso sul retro il motto enigmatico «UPIM», forse l’insegna acrostica latina della famiglia.
– Portacaccole di ambra e smalti finemente decorato dal Poussin con scene della caduta di Fetonte, appartenuto al Catroni geom. Rino (cognato del fondatore) che se lo trovò per isbaglio in tasca dopo una sua visita a scopi culturali presso lo Chateau du Plissy credo di notte, tant’è vero che ebbe molto a lagnarsi dell’ospitalità, dato che dovette interrompere presto la sua ricognizione storico-artistica per esser riaccompagnato dalla servitù presso una delle più rinomate caserme della Gendarmerie.
– Uno stoc di SCIAMPI veramente buoni in offerta speciale a partire da € 360,00 base d’asta, appartenuti a D’Alembert, certificato di garanzia, expertise, firma, francobollo e timbri tutto regolarissimo e offerto dalla ditta «Casalinghi Stioppa & Badalassi».
– Un’ulivina di numero appartenuta al Gran Delfino.
– Preziosissimo candelabro in argento finemente cesellato dal Cosevoix raffigurante scene erotiche tra Apollo, Bacco, Ninfe e Commesse della Coop, interamente realizzato in silver–plated, come s’era detto, con comodissimo impianto-luce colorata a intermittenza e radiosveglia con i colori dell’Atalanta, basa d’asta € 58, cistatelarghi.
– Scatizzolamerda di Capodimonte utile anche come manina gratta-gratta e simpatico fermacarte da tavolo, dite un po’? Dico io: 78 eurini e ci state bene.
– Superbo tappeto persiano proveniente dal Salone di Saturno di Versailles, poi acquisito da codesta Casa d’Aste grazie al finissimo fiuto da intenditori che la contraddistingue e per l’intermediazione della ditta «Ciro Cajello & Nepoti, furti d’arte e ricatti su commissione, pagamento in nero». Il prezzo si vedrà.
– Due stupendi palloni aeromobili creati da Monsieur De Montgolfier e firmati su tutta la superficie dai calciatori del Nocera Molisana, in omaggio anche un distintivo «Amici del Bar Livio».
– e poi ancora frulla-frulla a manine rotanti, quadri anche di valore del più grande pittore del barocco francese Mirco Giorgianti, collane misto perle e fisherman’s, due superbe FAVE STIAPPONE appartenute al Maestro di Cappella, pandori a metà prezzo, trumoncini del Mobilifici Cipolli-Navacchio, un apecar modello girondino appartenuto al giovane Danton quando vendeva i lupini clandestinamente, sette o otto casse di tavernello a prezzo veramente indigente, fischi, un po’ di disordini. L’asta sarà infine interrotta dal colorito ingresso delle forze dell’ordine, con arresto in diretta del proprietario e scoppio d’applausi non registrati.
Giova rammentare in sintesi le regoline che presiedono all’aggiudicazione delle opere, per evitare i casini dell’altro lunedi:
– È obbligato ad acquistare almeno due pezzi di costo imponente chi alza la mano, chi si soffia il naso, chi si volta di almeno 23° rispetto all’ipotetica secante tracciata sull’asse ortogonale alla linea degli occhi, chi starnutisce, chi si distrae soffermandosi con lo sguardo sur un ipotetico punto dell’infinito, chi mangia semi salati, chi annuisce, chi opina.
– I diritti di battitura ammontano al 68%, più diritto d’Vsvfrvtto e una cena–tuttomare da pagare al Catrone presso un restorante di sua elezione.
Partecipavaste anche lei numeroso a questa inimitabile ASTA, che potrà trasformare la sua casa penosa in una splendida reggia, magari di un certo buon gusto, perché no?
Ciaofacciadicazzo.
Federico M. Sardelli
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