di Raffaella Guidi Federzoni
Ci deve essere un posto da qualche parte, in qualche città italiana. Un ufficio dalle pareti bianche e le poltrone nere. Un luogo abitato da giovani rampanti e masterizzati, nel senso che un qualsiasi master risulta dai loro curricula.
Giovani che non si curano della luce proveniente dai finestroni del palazzo, ma sono chini e frementi sul grande tavolo centrale dove giace l’oggetto della loro eccitazione. Un progetto promozionale a cui stanno lavorando con alacrità creativa. Si tratta di comunicare un’iniziativa di un certo organismo che rappresenta una certa quantità di persone che vivono in un certo luogo e producono più o meno tutti la stessa merce.