Su astuta segnalazione di Carlo Macchi pubblichiamo una pagina degustativa di rara pregnanza scritta da Giorgio Marchetti, uno dei numi tutelari degli alterati (cfr Il Nuovissimo Borzacchini poco più sotto).
La scena è bucolica, un signore in pieno ottocento sta facendo il “Tour” italiano e capita nella cantina di un castello. Il villico gli fa assaggiare un vino ed egli lo descrive così.
“Egli, il chiaretto, si rivelò, al colore, pudibondo e nuvoloso, ma contemporaneamente barbagliante d’un rubinaccio spento, quasi pennellato di terrose riminiscenze, ricordando certi trebbianelli ambiziosi o i sangiovesi adulti da salotto.