di Giancarlo Marino
“Giancarlo, sono in enoteca. Devo prendere un paio di bottiglie di rosso per stasera, vado a cena da amici. E’ gente che ha buon gusto ma di vino ci capisce molto poco, come me del resto”.
“Hai una idea del tipo di vino che potrebbe piacere? Magari dimmi anche cosa prevede il menu”“
“Nessuna idea, altrimenti non ti chiamavo. Magari consigliami qualche vino di quelli che ogni tanto mi fai bere tu. Considera che faremo un barbecue, preceduto da antipastini misti, sformati di verdure, cose così ”
“Bene, leggimi il listino o, se vuoi, passa tra gli scaffali e dimmi cosa c’è”
“Gli scaffali sono divisi per regione, da dove comincio?”
“ Andiamo sul classico, partiamo da Piemonte e Toscana”
“Che ne dici di un Barolo o di un Barbaresco? Ce ne sono diversi”
“Potrebbe essere una ottima scelta, dipende da cosa c’è a disposizione”
“Tizio, Caio, Mevio e Sempronio”
“ Che noia, che barba, che barba, che noia, nient’altro?”
“Tutto qui, ma cos’è che non va?”
“Vorrei sapere chi ha curato la selezione, sono tutti uguali, turbomodernisti sfigati”
“Turbochè?”
“Lascia stare, parlavo tra me e me”
“Comunque mi pare di capire che non ti piacciono, sono così cattivi?”
“Più che cattivi direi inutili”
“Apperò! In che senso inutili?”
“Fai finta che non ti ho detto nulla”
“Passo alla Toscana?”
“Ottima idea, peggio non può andare”
“Allora…. vedo alcuni Brunello di Montalcino”
“Perfetto, farai la tua porca figura, leggi le etichette”
“Tizio, Caio, Mevio e Sempronio”
“Che noia, che barba, che barba, che noia”
“In che senso, scusa?”
“Niente, mi sa che li ha scelti lo stesso che ha scelto quei Barolo e Barbaresco”
“Ci arrendiamo?”
“Adelante, Pedro. Chianti o qualcosaltro?”
“Ce ne sono alcuni che non si capisce bene cosa siano…..ah, dice l’enotecaro che si tratta di supertuscan, uno pare abbia preso un punteggio altissimo da Wine Spectator, c’è anche la scheda, te la leggo?”
“La prossima volta…. Chianti?”
“Diversi, Tizio, Caio, Mevio e Sempronio”
“Ufff…”
“Forse avrei dovuto prendermi la giornata di ferie, qui facciamo notte! Aspetta, aspetta, dimmi che questo ti piace, ha una bellissima etichetta retrò, Montevertine 2007”
“Lo vedi? Mai disperare. Il giorno che l’enotecaro l’ha scelto era più ispirato del solito. Prendilo”
“Meno male, cominciavo a disperare. Com’è?”
“Buono”
“Tutto qui?”
“Ti sembra poco? Cosa vuoi di più da un vino?”
“Dimmi almeno qualcosa per far vedere ai miei amici che sono consapevole del vino che porto”
“Sangiovese, di Radda in Chianti, zona bellissima oltreché ottima per i Chianti”
“Veramente qui non leggo Chianti”
“Già, hai ragione, ma fai conto che questo vino è più Chianti di tutti gli altri Chianti dell’enoteca messi insieme”
“Non ti seguo, che storia è questa?”
“Troppo lungo da spiegare, ma fidati”
“Andrà bene sulla fiorentina?”
“La morte sua”
“Evvai! Rimane da trovare la seconda bottiglia, guardo altrove?”
“Ho paura…, torna un attimo nella zona Piemonte, vedi altro? Qualcosa del nord-piemonte?”
“Non ti seguo, cosa devo cercare esattamente? Dunque…. Barbera xy e Dolcetto wz”
“….”
“Pronto, ci sei?”
“Diciamo di si”
“Barbera e Dolcetto ti fanno così schifo?”
“Per nulla, anche se non ci vado matto, ma sono “quei” Barbera e Dolcetto che proprio non mi ispirano”
“Ah, aspetta…ne ho trovata un’altra, ma costa poco, mi sa che ora bestemmi”
“Non temere e dimmi, sono pronto”
“Maggiorina 2005, Le Piane”
“Eddaiiiiiiiiiiiii!”
“Lo immaginavo, fa così schifo?”
“Niente affatto, mi ha sorpreso, prendila”
“Mah! Chi ti capisce è bravo. Ma che razza di vino è?
“Come quello di prima….”
“Ma non era meglio prenderne due diversi?”
“Non mi hai fatto finire. Come quello di prima nel senso che entrambi sono vini che “si bevono”, al contrario di quelli che mi hai detto prima, che dopo il primo bicchiere fai fatica a versartene altro”
“Questo sugli antipasti va bene?”
“Alla grande”
“Allora dici che farò bella figura?”
“Dipende”
“Da cosa?”
“Se i tuoi amici di vino ne sanno zero…. piacerà, se ne sanno qualcosa…non è detto”
“Troppo complicato, rinuncio a capire”
“Un giorno di questi te lo spiego, ti parlerò dei bevitori di etichette”
“Tutto a posto allora”
Si sente la voce di una persona vicina al mio amico, immagino l’enotecaro che lo stava aiutando.
“Ma chi è sto rompipalle, è amico tuo? Se fossero tutti come lui starei fresco. Ma pensa te cosa ti ha fatto prendere, la Maggiorina!! Me ne erano rimaste due bottiglie e non l’avevo più ripresa perché nessuno la vuole. La prossima volta vieni da solo, chè è meglio”
“Sei ancora lì? Che figura di mer..”
“Nessun problema. Piuttosto, quanti siete?”
“In quattro”
“Allora prendi due bottiglie per tipo”
“Ma quando mai ce le berremo!!”
“Fidati”
“Se lo dici tu”
Gracchia il cellulare, un rumorino breve ma perentorio annuncia l’arrivo di un messaggio. Parte un moccolo nei confronti di chi ha pensato bene di inviarlo all’una di notte.
“Ciao Giancarlo, grazie di tutto, vini buonissimi, in due ore abbiamo finito tutte e quattro le bottiglie”
Riprendo sonno in un attimo, c’è ancora speranza per la salvezza del mondo.