Generatore automatico di schede di degustazione di vino

generatore automatico schede di assaggio

di Armando Castagno

Si proceda come segue:

Su di un foglio di dimensioni e colore liberamente scelto, si appuntino venti lettere dell’alfabeto in sequenza. Potete scrivere di seguito il vostro nome e cognome, o anche due cognomi se li avete, facendo o meno precedere il Vs. nome da titolo nobiliare (Conte, Marchese, Barone), accademico (Dott., Ing., Arch., Geom.), onorifico (Gr. Uff., Cav. Gran Croce), massonico (Gran Maestro, Cav. Della Spada dei Templari), politico (On., Sen.) o religioso (Don, S. E.).

Se vi chiamate ad es. Pio Rosi, potete ripetere a oltranza il Vs. nome in modo da arrivare alle 20 lettere (PIOROSIPIOROSIPIOROS) o aggiungere la città dove vivete (PIOROSICIVITAVECCHIA) o una dichiarazione d’amore (PIOROSIAMAPIABIANCHI). Potete anche mettere giù venti lettere completamente a casaccio, scrivere il nome di vostra bisnonna partendo dalla fine, o quello della via dove abitate per esteso (occhio che “Circonvallazione” vi porta via già 16 lettere). A questo punto, osservate il file excel qui riprodotto, e scrivete in altro foglio, o nello stesso, di seguito, le note riportate nelle colonne pari, da sinistra a destra, a seconda delle varie lettere da voi scritte come da indicazioni del punto a).

Ne uscirà fuori la descrizione puntuale e discretamente attendibile di un vino bianco; il numero delle possibili combinazioni di 20 termini per 21 colonne è elevato (nell’ordine dei fantastiliardi o dei sesquipedalioni). Accademia degli Alterati vi offre infine un servizio gratuito: potete scrivere qui sotto, negli spazi riservati ai commenti, la scheda di degustazione che vi è sortita, e noi vi specificheremo quale vino avete evocato, con la sola forza del pensiero.

Il signor George H., di Portland, Oregon, ha letto questo messaggio e si è rifiutato di postare la sua scheda, e da quel giorno è cominciata per lui una lunga serie di criticità lavorative e sentimentali che è ancora in corso. Per cui, non fate i vaghi.

VISTA

vista

NASO

naso

 

BOCCA

Bocca BUONA

 

34 commenti to “Generatore automatico di schede di degustazione di vino”

  1. mò lo voglio proprio sapè che vino è!
    “Colore splendidamente sostenuto, naso ossidativo e caratteriale, di mela e violetta indi carne. (fico!) Spezie scure, sudore, a metter su un olfatto interessante, assaggio elegante ruggente, ha tannino affilato, l’acidità è amalgamata. Il finale pare rischiarato da una mineralità assertiva, aurorale.” (grazie al cielo il finale èè decente…ma per il resto non evoca grandi bevute!)

  2. Prezyosa vtente (cit.), il Suo è profilo che non propone difficoltà alcuna al GAS (Generatore Automatico Schede vino): trattasi d’evidenza di “orange wine” ben fatto, sibbene lievemente brettato, di annata recente, ottenuto da uve Cortese in purezza allevate a cordone su terreni di matrice calcarea ed alti in quota, presumibilmente in provincia di Alessandria.

  3. Colore splendidamente sostenuto. Naso caldo e Mediterraneo di mela e violetta indi ghisa. Acqua di fiume, Affumicatura per un olfatto che risulta piuttosto surmaturo. L’assaggio lo svela setoso, il tannino è levigato, l’acidità È affilatissima, il finale rischiarato da una apertura aromatica formidabile molto classica.

  4. Colore davvero luminoso. Profumo vario e stilizzato di limone e rosa, e quindi carne, finocchietto e cera d’api a tracciare un profilo esaltante. Impianto gustativo ruggente: attacca subito dellicato, ma l’acidità punge; il finale è allungato da una mineralità emozionante, aurorale.

  5. Colore davvero luminoso, profumo vario e classico di susina e di violetta, indi erba medica, spezie scure e sudore, a combinare un quadro bislacco. In bocca ha un che di legnosetto, l’attacco è delicato ma l’ acidità è vitale e il finale sembra come intriso di una pietrosità rinfrescante e aurorale.

  6. “Colore giallo paglierino brillante, naso strepitoso ed elegante di mirtillo e alcol, poi ghisa, tartufo e sudore, a disegnare un insieme bislacco. In bocca ha un che di legnosetto, l’ingresso è delicato ma l’acidità fa salivare, il finale appare rischiarato da una scodata rinfrescante intensissima, pura.”
    Beh, però si rivela un generatore coerente nel dire che l’insieme è bislacco!

    • E’ bislacco, ma è un Langhe Chardonnay di stile maturo – e molto costoso – passato in barrique, annata 1998. Come anche a te non può sfuggire, tanto è palese, giusto?.

  7. colore davvero luminoso, profumo vario e caratteriale di mela e gardenia, poi rovere, nocciola e cereali a tracciare un profilo etereo. Sorso di classe, potente. L’attacco è affilato, l’acidità è amalgamata, il finale pare abbagliato da una scodata chiara suggestiva e attendibile.

  8. Colore argenteo, sostenuto, naso caldo e fruttato, di mandarino e gelsomino, poi tè bianco, salvia e cera d’api, a comporre un coacervo surmaturo. Gusto grintoso e ruggente, in entrata è autorevole, l’acidità fa salivare, il finale appare dedito a una gessosità chiara, salmastra

    • Troppo facile: agrume + grinta + gessosità + salmastro = Chablis di riva sinistra e di annata calda, non troppo acido per la tipologia, morbido, da vigna precoce e bene esposta: Chablis Premier Cru “Beauroy” 2012.

  9. “Colore oro chiaro teso. Naso fresco e attraente, di uva spina e gelsomino, poi iodio, brodo e fungo per un olfatto che risulta piuttosto territoriale. Assaggio elegante e freschissimo, l’attacco è di buona finezza, l’acidità deborda, e il congedo è abbagliato da una mineralità esemplare, aurorale”. Di che vino si tratta? Sono molto curiosa (e felice che il profumo di merde de poule sia capitato a qualcun altro)!

    • Moscato d’Asti Vigna vecchia 2007 Ca’ d’Gal con un leggero problema legato ad un tappo non perfetto. Una seconda bottiglia sarà identica, ma senza brodo e funghi. Prosit.

  10. ” Colore argenteo sostenuto, naso semplice e classico di limone e rosa, quindi zenzero, brodo e note salmastre, per un olfatto che risulta piuttosto surmaturo (sigh). Sorso di classe, morbido. L’ingresso di buona finezza, l’acidità rinfresca, l’epilogo è rischiarato da una pietrosità rinfrescante di gran classe. “” Dimmi generatore, ora, qual vino è???

    • Semplice. Un Riesling stile “sponti”, di annata morbida ma relativamente recente – o lo “sponti” sarebbe già scomparso. Il Generatore dice: Niederberg Helden Spatlese Feinherb 2006 – Schloss Lieser.

  11. Colore giallo taxi iridescente, profumo vario e fruttato di mela e fiori secchi, segue roccia, finocchietto e riduzione ..per un’olfatto che risulta bislacco. In bocca gusto possente, saporoso, attacca subito ..autorevole, l’acidità è piacevole e abbagliata da una sapidità slanciata aurorale.

  12. Colore pallido, lunare. naso maturo e caratteriale di mandarino e mandorla, poi rincospermo, muschio e calzino usato, a tracciare un disegno coinvolgente. Assaggio vasto e archetipico. l’attacco è autorevole, l’acidità non eccede, l’epilogo risulta l’autore di una complessità esemplare, agognata.

  13. 1991 Chiuso come le gambe di una vergine. Impenetrabile. Reclama coccole e carezze e le ottiene. Ed ecco dismettere i primi panni grigi di una irritante riduzione. Recrimina del tempo e riscuote la nostra pazienza. Subito premiata. Siamo già all’intimo (della sua anima) e arriva quello che ci si aspetta. Naso di classe con complicazioni minerali e una sequenza di note affumicate, crème brûlé, spezie e canditi di cedro e albicocca. La (….) è ben presente, non difetta la complessità, dolcezza sufficientemente bilanciata dall’acidità. Vino che comunque nobilita un’annata storicamente riconosciuta come una non delle migliori per tutta l’area (…)Questo vino si adatta benissimo su diversi piatti, ma particolarmente sulle ostriche.

  14. colore paglierino, espressivo, naso dolce e sfumato di uva spina e lantana, poi erba medica, tamarindo e sudore, a combinare un quadro complesso.
    impianto gustativo immediato, l’attacco è autorevole, l’acidità è vitale e il finale sembra com…(plesso?), illuminato da una sapidità esemplare struggente.

  15. vista:colore oro antico, luminoso…naso: complesso e caratteriale, di agrume e lantana poi, saldatura, brodo, linfa, in un côte’ a dirla tutta assai bislacco…bocca:il sorso si rileva morbido, l’ingresso è paradigmatico, la freschezza è succosa, e l’epilogo è nobilitato da una mineralità slanciata molto classica.

  16. Ecco il mio vino, ardo dalla curiosità di sapere di quale si tratti …
    colore singolarmente iridescente, profumo vario e sfumato di cedro e gelsomino, zenzero, finocchietto e affumicatura a creare un insieme bislacco (sic). Palato ampio e ruggente. L’attacco è calibrato, ma l’acidità ha notevole verve e il congedo dedito a una sapidità slanciata, intensissima, pura.

  17. Colore pallido
    luminoso
    Naso dolce
    e caratteriale
    di limone
    e tiglio, quindi
    saldatura
    finocchietto e
    linfa
    a comporre un coacervo
    caratteriale.
    Assaggio maturo e
    nevrile
    l’ingresso è
    paradigmatico, la freschezza
    è vitale e il finale sembra come
    sciolto in una
    luminosità
    eclatante,
    intatta.

  18. Colore oro antico compatto.
    Naso originale e classico di limone e fiori secchi, a seguire uno spunto volatile, spezie scure e stuoia a tratteggiare un quadro imprevedibile.
    In bocca ha un che di semplice, l’esordio gustativo quasi amabile, la frazione acida rinfresca, l’epilogo è qualificato da una gessosità rinfrescante intatta.

    Cosa dovrei aver bevuto?

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