Le 10 Vite da Vivere Prima di Dedicarsi alla Propria

director

di Gae Saccoccio

0) Le 10 vite da vivere prima di dedicarsi a vivere la propria vita perché sarebbe poi la numero 11 quella tua vitarella insulsa stronzone, anche se e in ragione del perché parti da zero. Quindi proprio perché sei a zero, sei uno zero (6 1 0), resterai uno zero (uno zero resterai), risulti già fuori classifica delle 10 vite da.. eccetera eccetera e blà blá blâ.

1) Procacciatore di cani e gatti per ristoranti radical-freak vegani alle porte di Kathmandu che poi ne spacciano sul menu le carni stufate, le interiora in pinzimonio nepalese, gl’occhi alla griglia, le palline fritte o l’unghie gratinate con brunoise di mollicucce di quel pane cianotico e rancido tibetano che piace tanto al Dalai Lama. Nomi tipici dei piatti (anche se poi non sono che scodelle di stagno incrostate): Vecano alla Vishnumati Indùculu e Vegatto Sherpa in salsa Himaialona.

2) Minatore in zolfara girgentina abbandonata da oltre mezzosecolo. Estate, autunno, inverno primavera: entrare ogni giorno giù in miniera che ancora non spunta l’alba e uscirne di sera che il sole se n’è già bello che andato. Scavare e picconare nudi, surriscaldati bestemmiando per nome una ad una tutte le stelle per ognuna delle costellazioni della sfera celeste. In solitudine cagna una vita intera così – primavera, inverno, autunno, estate – ma per estrarne cosa visto che sei solo tu come un allocco solitario, nessun altro a parte te povero scemo? Poi oltretutto non c’è manco una minchiazza più di zolfo da estrarre, zolfo da bruciare nei calcaroni dismessi, zolfo da vendere ancor meno, ma da vendere poi a chi?

3) Scultore di caccole. “La Saliera di Francesco I in oro, ebano e smalto capolavoro di Benvenuto Cellini custodita al Kunsthistorisches Museum. Il David o Mercurio bronzeo di Donatello al Bargello. I Bronzi di Riace, il Mosè di Michelangelo, gl’uomini scheletrici e le donne emaciate che camminano di Giacometti.. insomma sono un bel niente rispetto a quanto posso dimostrare al mondo io se solo avessi abbastanza più naso, raffreddore e narici da produrre solide caccole bastanti quale una cava di Carrara. Un bel bello e grasso giacimento d’oro-proteine glicosilate filamentose o cavità nasali di bronzo-muco plasmabile dove approvvigionare giornalmente la materia prima da cui trarre i prigioni fuor dalle mucose così da poter scolpire finalmente la divina frenesia creativa dei miei sogni caccolografici e secrezioni di genio troppo compreso, scagliare martello/scalpello come da cliché contro la materia di viva forma giallina-viscosa e urlare dinanzi al pazzo-pazzo mondo in ginocchio da me: “Perché, perché non parli?”

4) Ghost writer di scrittore fantasma che a sua volta scrive su commissione d’altri che a loro volta sono incaricati da un delegato che sempre a sua volta affida la scrittura di un testo terziario a terzi.. e così a effetto domino settoriale in una rete analoga di zombies-matrioska in cui sono indistintamente coinvolti tutti: stampatori, editori, lettori, correttori di bozzi, traslatori da lingua a lingua, autori, consulenti editoriali, agenti, redattori, tipografi, distributori, critici letterari, recensori, pubblicisti, promotori, librai… fantasmi su fantasmi di altri fantasmi.

5) Manipolatore di contraccettivi. Iscritto fin dall’adolescenza al Movimento per l’Estinzione Umana Volontaria [Voluntay Human Extintion MovemenT]. È un ultraconvinto propugnatore delle teorie filosorchiche (suffisso fiche = suffisso sorche) inneggianti l’anti-natalismo. Gira il pianeta con una 24 ore carica di spille, spillette e spilloni da balia. Fa tappa ad ogni farmacia d’aereoporto, supermercato e Mall segnalati sulle mappe che porta con sé e su cui ha studiato in precedenza il percorso da intraprendere. Si ferma, entra e con fare furtivo comincia a bucherellare tutte le scatole dei preservativi presenti. “Vivere a lungo ed estinguersi presto!” questo il motto scombiccherato, l’urlo silenzioso di battaglia del nostro confuso eroe numero 5 de: “Le 10 Vite da Vivere Prima di…”. Ora sembra evidente che più di qualcosa gli sfugga di mano nonché gli sfugga di cervella quasi tutto al poveretto, ma non saremo certo qua noi a renderlo edotto di ciò.

6) Degustatore d’uranio impoverito (o “depleto” per gl’addetti). “È vocazione innata come quella del prete, del medico ippocratico, dell’astrofisico. Ti cresce dentro tipo bruco che tramuta in farfalla. Si comincia in grezza età fin dalla culla a ciucciare biberon imbevuti al Plutonio, latte nucleare in polvere e zuccherini alle radiazioni Gamma, dopodiché si diventa pian piano raffinati maestri nell’annasaggio-gorgoglìo-sputaggio (o ingoio a seconda dei casi specifici). Ci si trasmuta in enciclopedici espertoni dell’esafluoruro di uranio (UF6) che anche solo al naso e a occhi bendati si finisce per distinguere le più sofisticate differenze organolettiche di grana olfattiva, purezza aromatica, sentore materico al palato della trama di smaltimento tra una scoria radioattiva, un isotopo naturale, un combustibile esausto.”

7) Tatuatore d’organi interni, sistemi nervosi, apparati cardiovascolari, sinapsi, cellule linfatiche, tumori.

8) Istruttore di Kāma Sūtra nel nome sacrosantissimo e sanscrito di Vātsyāyana. 8 modi di amare per 8 posizioni ognuno fanno 64 Arti. Applicarsi dunque anima ma soprattutto corpo con alacre metodo giorno per giorno a ogni singola Arte delle 64 prefigurate da Vātsyāyana l’eletto, al fine esclusivo ed ultimo del Kama cioè del desiderio, del piacere e del suo godimento nell’estasi carnale e nella “passione che sola fa accadere le cose”. Ogni benedetto giorno dei 365 giorni per la durata di almeno 40 anni con una donna diversa ogni volta, totalizza così 14.600 Donne. 14.600 Arti. 14.600 Posizioni ovvero Q U A T T O R D I C I M I L A S E I C E N T O Trombate! 14.600 modi diversi cioè di declinare la parola: FELICITÀ.

9) Strettamente connesso al punto num. 8.
Suonatore di Pungi per incantare 14.600 serpentesse paracul-virginali maliziosette, consorelle in Shiva. Cultrici sorridenti del sesso-liberato-e-libera-tutto. Le carni fresche, le fibre tese, le menti bendisposte così come schiuse le membra, in giovane età da marito-può-aspettare. Suonatrici a loro volta di Pungi-pungi epidermico – ben plausibilmente il mio – un giorno solo con ciascuna di loro. 14.600 vaginette vogliose. 29.200 mammelle d’ogni foggia, colore, dimensione, spessore. 14.600 bocche incentrate all’amore sessuale o al sesso amorale, nell’arco dei 40 anni appunto come da protocollo sempre in cfr. al punto 8.

10) Fabbricante di sedie elettriche. “Parti già da bimbo con i pongo, il das, la plastilina, gl’origami. In età puberale invece intagli tavolini, sedie, sgabelli, portaombrelli, vasi da fiori e quindi – illuminato per strada dalla corrente a variazione alterna di Thomas Edison da 500 a 2000 volt (V) – finisci nella piena e saggia maturità per elettrificare il culo dei malfattori tanto da farli schiattare per arresto cardiaco e paralisi respiratoria nell’arco massimo dei 10 minuti. Ma purtroppo a quanto pare la pena capitale ha oggi sempre meno successo tanto che negli ultimi tempi sta prendendo sempre più piede la disdicevole usanza dell’iniezione letale ahimè. Raccogli baracche e burattini, ritiri i fili della corrente, ammucchi le sedie elettriche, accantoni tutto nei sotterranei al buio a prendere polvere, a far ruggine, finché non chiudi la fabbrica per tracollo finanziario. Una vita fallimentare all’apparenza ma vissuta in tutta pienezza, in dignitosa serenità, in cristiana e sincera joie de vivre alla facciazza assassina di chi ci vuol male e meriterebbe solo una bella scarica d’elettricità nelle viscere. Sì una scarica d’elettricità nelle budella a tutti voi altri fantasmini telematici che avete letto fin qua. Voi lettori distratti in digitale, sono invece io che vi leggo in faccia e nel cuore con attenzione. Malviventi fin nel DNA, sagome futili, ombre di un’ombra virtuale, chi o cosa credete di essere? Non mi sfuggirete affatto, non scamperete certo alla mia sedia a 2000 volt. Fantasmi d’altri fantasmi, addio.”

One Comment to “Le 10 Vite da Vivere Prima di Dedicarsi alla Propria”

  1. L’applauso di una mano sola …

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