I Chianti Classico annata 2021 in centodieci battute

di Armando Castagno

Avvertenze e modalità d’uso di quanto segue.

1) Gli assaggi sono stati svolti a bottiglia scoperta in occasione dell’Anteprima Chianti Classico 2023 organizzata dal Consorzio Vino Chianti Classico, che qui ringraziamo per l’opportunità, presso la Stazione Leopolda di Firenze il 13 e il 14 febbraio 2023.

2) Tutte le sessantacinque schede constano esattamente di 110 battute spazi inclusi. All’autore è grato lasciare il dubbio che rivesta un ruolo nella scelta il fatto che “110” si scriva in numeri romani CX, ossia la sigla della “customer experience”, della Cathay Pacific e della Citroën Pallas.

3) Tutti i vini sono Chianti Classico dell’annata 2021; laddove essi portino un nome di fantasia, esso è specificato dopo trattino accanto al nome dell’azienda (es. Fèlsina – Berardenga).

4) Dove compare il segno dell’asterisco * il campione degustato è dichiarato ancora in affinamento alla data dell’assaggio (13 febbraio 2023).

5) Dove non compare la composizione di uve, il vino è ottenuto da solo Sangiovese; viene invece specificata l’eventuale eccedenza (es.: 5% Canaiolo, 3% Colorino) nel caso non lo sia.

6) L’ordine di pubblicazione dei vini nel nostro resoconto è alfabetico per azienda, come da catalogo della kermesse. Quindi, nella prima e cospicua parte del testo, i vini non sono – ripetiamo: non sono – posizionati a seconda della qualità rilevata.

7) Fanno tuttavia eccezione, come leggerete, diciannove vini (nella tombola romana il numero 19 si declina “mbriachella”, o anche “mbriacone”, per Vs. informazione). Sette dei Chianti Classico sono segnalati, in una sezione dedicata con intestazione “I SETTE FUTURIBILI”, per esserci parsi avere margini di miglioramento particolarmente significativi. I dodici Chianti Classico 2021 che abbiamo giudicato migliori in assoluto compaiono in calce al resoconto, anch’essi in sezione apposita ed elencati in classifica a salire; il loro assaggio è caldamente raccomandato, foss’anche per dissentire del tutto, come fatalmente accadrà.

8) Le illustrazioni sparse qua e là nel testo hanno il solo scopo di intervallare la lettura, e non hanno nesso alcuno con i vini in corrispondenza dei quali sono inserite.

Buona lettura.

IL RESOCONTO DELLA DEGUSTAZIONE

Altiero*
Denso, spontaneo e umorale, tocchi di ginepro e felce, frutto maturo, dovizia di alcol e un tannino gagliardo.

Banfi (15% Cabernet Sauvignon)
Anche troppo sorvegliato dal lato tecnico, frutto generico e caldo, sapore asciugante per la rigidità tannica.

Bonacchi
Indugia tra il cosmetico e il mediterraneo (pomodoro “confit”); sviluppo frenato dalla consistenza estrattiva.

Brancaia
Saporito e puro, apre spettacolare allungo sapido finale dopo svolgimento morbido, al nitido sapore di kirsch.

Buondonno*
Enigmatico e contrastato in questa fase: ancora contratto nel sapore, evoca un frutto dai potenti chiaroscuri.

Daniele Fissore, Green e mare. 2013

Capraia (7% Canaiolo, 3% Colorino)
La massa del tannino addensa una materia già ricca di suo; buon rosso futuribile, ma per adesso è un monolite.

Carpineta Fontalpino – Fontalpino*
Note di cereali e fiori di campagna, frutto un po’ evaporato, gestione del legno migliore rispetto al passato.

Carpineto (10% Canaiolo)
Sanguigno, umbratile e terroso nei profumi. Non brilla per grinta al gusto, ampio ma aromaticamente impreciso.

Casa Emma (5% Canaiolo, 5% Malvasia Nera)
Sfumature di arancia sanguinella; si apre bene all’assaggio, dove sgrana il tannino; epilogo salato, dinamico.

Castellare di Castellina (5% Canaiolo)
Salvia e violetta, ciliegia e mentuccia, classe e garbo. Assaggio di impeccabile proporzione, ben distribuito.

Castelli del Grevepesa – Castelgreve (5% Merlot)
Enfasi su aromi semplici di frutto e viola; la pungenza alcolica domina la bocca, dal discreto allungo finale.

Castello di Albola
Calore e colore da vendere. Bouquet di rabarbaro e ciliegia, bocca ardente e primaria: obbligatorio attendere.

Castello di Querceto (8% Canaiolo)
Caratteriale al naso (sa di amarena, cuoio, senape), quieto in bocca, in cerca di articolazione e complessità.

Castello di Volpaia (10% Merlot)
Colore da Valtellina. Profuma di mandarino e peonia e ha un gusto in cui dialogano soavità e vibrazioni acide.

Castello Vicchiomaggio – Guado Alto
Ha personalità scontrosa, carismatica; aromi scuri e boschivi, bocca cospicua, tuttora in via di assestamento.

David Inshaw, The Badminton Game. 1972

Cecchi – Storia di Famiglia (5% Cabernet Sauvignon, 5% Colorino)
Floreale, ferroso, erbaceo; struttura gustativa misurata, imperniata sulla sapidità più che sulla freschezza.

Collazzi – I Bastioni* (18% Merlot, 2% Malvasia Nera)
Atipico e accalorato, un che di surmaturo al profumo; bocca salda ma ruvida, forse non pienamente decifrabile.

Fèlsina – Berardenga
Calore diffuso, echi di saggina, vinacciolo e fiori, un tannino che stringe; più classe che tensione, insomma.

Gagliole – Rubiolo*
Profumi dolci e intensi (rossetto, sale, ciliegia, rosa) e con ampia, appagante bocca di salvifica freschezza.

Guidi (5% Merlot, 5% Malvasia Nera)
Flebili indizi di agrume rosso in un bouquet sussurrato; il sorso ha tocco lieve anch’esso, forse pure troppo.

Istine*
Viene dalle alture di Radda e si sente dalla sua viperina freschezza; al naso è più maturo, coeso e sincopato.

La Montanina (5% Ciliegiolo)
Una peculiare nota speziata screzia un profumo compatto e serrato; bocca statica e morbida, cui manca slancio.

Le Filigare* (5% Canaiolo, 5% Colorino)
Profumi tipicissimi in cui staglia una innegabile nuance di ciliegia; sapore di forte fibra, in progressione.

Le Miccine*
Giocato come sempre in eleganza, sa di fragolina, fiori e gomma; bocca raffinata e dettagliata, di medio peso.

Luiano (5% Cabernet Sauvignon, 5% Merlot)
Le varietà bordolesi si fanno sentire: nel colore, nel tocco di grafite e mirtilli, nel corrugamento tannico.

Maurizio Brogioni Winery – H’amorosa
Profumi appetitosi di violette e piccole bacche, ma sapore inopinatamente “facile”, scorrevole e disimpegnato.

Montesecondo (5% Canaiolo, 5% Colorino)
Spontaneità e varietà nel bouquet dalle suggestioni marine e nel gusto d’impianto solido e privo di rusticità.

Mori Concetta – Morino (10% Canaiolo, 5% Pugnitello, 5% Colorino)
Sfoggia generosi profumi varietali, ancora in debito di sfumature; calore e morbidezza dominano oggi il sorso.

Oliviera – Lavoro
Verace e interessante, profumi peraltro non a fuoco quanto la bocca, centrata intorno alla gran massa tannica.

Podere Castellinuzza / Paolo Coccia (5% Canaiolo)
Sottigliezze floreali (glicine?) nel bouquet di pregevole misura; corposità gustativa più cospicua del solito.

Poggio Niccolini – Capaccioli (5% Cabernet Sauvignon)
Bouquet tra i più minerali del lotto, a scapito del frutto, che appare schermato; bocca imbelvita dal tannino.

Principe Corsini / Villa Le Corti – Le Corti (5% Colorino)
Bouquet non complesso ma ordinato, tra ciliegia, canfora e nuance floreali; acidità un po’ sconnessa al sorso.

Pruneto*
Contegno bizzarro: seduce con cioccolato, erbe da Vermouth e ribes, indi spara un tannino dalla forza brutale.

David Simpson, A beau monde, a pastoral. 2001

Querceto di Castellina – L’Aura
Docile, soave e agrumato, rivela tracce dell’elévage in sfumature dolci. Bocca ben piantata, lunga, espansiva.

Ricasoli – Brolio (5% Colorino)
Regnano ai profumi classicità e misura; sapore disteso, decisamente speziato, appena un po’ brusco a chiudere.

Rocca delle Macie (5% Merlot)
Generosa dotazione fruttata in contesto lineare e semplice; bocca di soddisfacente ampiezza e buon equilibrio.

Rocca di Castagnoli (5% Canaiolo, 5% Colorino)
Amarena, mughetto e alcol in un profumo dolce e piacevole; bocca di grande veemenza tannica, quasi aggressiva.

San Felice (20% “altri vitigni”)
Embrionale ai profumi, ancora indistinti; ha un’inferriata di tannino e un’infervorata voce alcolica al sorso.

Tenuta di Arceno* (15% Merlot)
Estroverso, territoriale, ha frutto scuro e liquirizia; buon risultato anche dal lato dell’estrazione tannica.

Tenuta di Lilliano (5% Merlot, 5% Colorino)
Ha aspetti rigorosi da architettura romanica. La struttura risulta serrata per via del tannino ancora austero.

Tenuta di Nozzole
Impone una terrificante bordata fenolica dopo un corredo varietale generico, arduo da rendere per descrittori.

Terra di Seta (5% Cabernet Sauvignon)
Molto minerale al naso, con frutto ancora indefinito. Bocca incupita dal tannino; chiude su una lastra salata.

Tolaini – Vallenuova (5% Canaiolo)
Confetture, rosa e sciroppo nel luminoso, impellente bouquet; sorso caldo, vasto, in lieve deficit di acidità.

Triacca / La Madonnina – Bello Stento (5% Colorino)
In ammirevole understatement al naso e all’assaggio; bilanciamento inappuntabile, bel finale classicheggiante.

Vallone di Cecione (10% Canaiolo)
Ultra-panzanese nel frutto bluastro, ma l’attesa sferzata acida lascia il passo a una ruvida morsa di tannino.

Villa Sant’Andrea (5% Merlot)
Sale dalle belle trasparenze un vapore di alcol, ruggine e rosolio. Il tannino attacca e il finale si asciuga.

 Balthus, Ragazza alla finestra. 1957


I SETTE FUTURIBILI

San Fabiano Calcinaia (5% Malvasia Nera, 5% Canaiolo)
Qualità e classe, profumi puri e raffinati tra agrumi, fiori e minerali, bocca a un tempo ruggente e composta.

Rocca di Montegrossi (6% Canaiolo, 2% Colorino)
Indietro nell’evoluzione, ma promette mirabilie; naso di rosa, china e robes rosso, bocca di bella diffusione.

Castello La Leccia
Aromi lussuosi e maturi che rasentano la confettura di ciliegie, sorso spazioso, possente, ancora troppo rude.

Quercia al Poggio (12% Ciliegiolo, 3% Canaiolo, 3% Malvasia Nera, 2% Colorino)
Gradevole patrimonio varietale (terriccio, viola, ciliegia), con un che di resinoso; sorso energico e salato.

Fattoria San Giusto a Rentennano* (5% Canaiolo)
Bouquet gentile di rosa e granatina; alcol che flamba la bocca, eppure il coacervo non perde di coordinazione.

L’Erta di Radda* (10% Canaiolo)
Aperto e respirabile, ha qualche lascito fermentativo. Bocca di dilagante freschezza, sapidissima, espressiva.

Villa Vallacchio (10% Merlot)
Intenso e privo di impuntature; ha bell’impeto gustativo, tannino bene estratto, acidità funzionale alla beva.

I DODICI MIGLIORI

12
Castello di Meleto (5% Merlot)
Profilo etereo che evoca rimandi marini e termali, su un frutto gelatinoso; gusto salato, reattivo, invitante.

11
Monte Bernardi – Retromarcia
Floreale e ricco di umori, chiaroscuri, dettagli; la qualità della materia risalta in un sapore che rinfresca.

10
Castagnoli
Sciorina un’inconsueta beneficiata di materia, oltre che il solito mirabile equilibrio e la tipica bevibilità.

9
Arillo in Terrabianca – Sacello
Colpisce per la vitalità aromatica quasi pinotteggiante; ha struttura agile e sapidità finale davvero marcata.

8
Castello di Ama (4% Merlot)
Definito come una vetrata di chiesa; il punto di forza è l’aerea vastità dell’assaggio, radioso, rinfrescante.

7
Monteraponi (5% Canaiolo)
Naso classico, puro e minerale; un tannino dall’indole severa ritma l’assaggio, che sfuma lento e sapidissimo.

6
Poggerino
Rosa canina, ciliegia, radici, iodio e una nuance erbacea acidula; bocca all’altezza dello strepitoso profumo.

5
Tenuta di Campomaggio
Profumi deliziosi di glicine, lampone e kumquat, verbena e gesso; sapore davvero goloso, scorrevole e succoso.

4
Cigliano di Sopra
Minuzioso bouquet di peonia, incenso, melagrana e confetto; sapore morbido, eppure preciso; finale categorico.

3
Riecine
Bouquet etereo, di preziosa florealità; favolosa bocca in progressione, dalla magistrale calibrazione tannica.

2
Podere Poggio Scalette
Profumi puri, avvolgenti e di toccante definizione; insieme dinamico; tannino saporito, per nulla astringente.

1
Castello di Monsanto* (5% Canaiolo, 5% Colorino)
Naso straordinario, già oggi di trascinante complessità; non da meno il sorso, dall’accelerazione implacabile.

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