di Armando Castagno
Credo fosse la metà di giugno del 2003 e faceva un caldo venusiano; l’asfalto di Roma fumigava vapore, si faceva di gomma sotto le scarpe, e nessuno di noi aveva idea di QUANTO ancora ci sarebbe toccato boccheggiare. Per la prima volta, ero stato precettato come commissario d’esame al test finale del terzo anno (l’esame cosiddetto “di Stato”) del Corso per Sommelier, nelle sale dell’allora Hilton.