di Federico Maria Sardelli
Orso a sorpresa
Se volete figurar con gli amici o dare nel genio a qualche persona di riguardo, cimentatevi con questo pasticcio, e mi rammenterete. Tirate una sfoglia sottile di pasta matta, e con detta rivestite, dandogli guisa di sofà, o ottomana, un orso assopito che avrete collocato nella sala da pranzo, badando di non svegliare o infastidire la bestiola.
Meglio sarà se alla pasta matta darete il colore d’un bel velluto cremisi, dipingendola con un succo di mirtilli e agresto che preparerete la sera prima. Al desiderato momento d’andare in tavola, fate accomodare gli ospiti più ragguardevoli (senatori del regno, farmacisti, poeti) sull’ottomana.
A una signora di mia conoscenza capitò che l’orso, forse per il fastidio d’una pasta tirata male, si desse a fare scorregge rimbombanti appena un monsignore vi si accostò; ma se avrete cura che lo spessore della pasta sia perfetto (quello stesso del Pasticcio alla bolognese), andate franchi che tutto anderà liscio, e l’orso s’incazzerà normalmente seminando terrore e sgomento. Questa ricetta può bastare per otto persone.
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