di Fabio Rizzari
All’inizio sembra una curiosa eccezione. Dopo qualche anno di esperienze degustative, le curiose eccezioni si ripetono, formano una piccola casistica, e spingono a fare qualche riflessione. Di che si tratta? Un’azienda produce poniamo due rossi, ottenuti entrambi dalle stesse uve. Il primo è un vino ambizioso, il vertice della gamma, il fiore all’occhiello della casa; magari è una Riserva, o in ogni caso ha un nome più altisonante del primo. Il secondo è il vino cadetto, di minori pretese. Meno estrattivo, meno profondo, di solito – grazie al cielo – meno costoso.