Matteo Bandello fu scrivitore e alterato: alterato dal “mal d’amore” per Violante Borromeo. Fu pure vescovo, ma vescovo piuttosto mondano. Lo testimonia l’infiammata lode al vino della Novella VI:
Chi non sa che il buono vino maturo, chiaro e odorato è uno liquore soavissimo, vero sostenimento della vita umana, rigeneratore degli spiriti, rallegratore del core e restauratore potente e efficacissimo di tutte le vertuti e azioni corporali?