di Fabio Rizzari
Filippo Antonelli, titolare dell’azienda omonima di Montefalco, ha organizzato ieri a Roma una degustazione di annate recenti e meno recenti del Sagrantino della casa. Non potendo partecipare alla serata per impegni pregressi sono stato gentilmente accolto da Filippo in mattinata. Ho potuto così assaggiare i vini senza purtroppo godere della compagnia dei miei colleghi, ma in grazia di Dio per la tranquillità e il silenzio da biblioteca dell’ampio salone che ospitava l’incontro.
Ho sempre apprezzato i rossi di Antonelli. In una zona che non gioca di sfumature, di mezze tinte, ma si esprime con la forza operistica di un basso profondo, rimangono sempre fedeli al territorio (parola d’ordine ineludibile) e insieme naturali, non pompati, gustosi. Insomma: facilmente bevibili. Proprio l’opposto di altri vini della denominazione, senza dubbio estrattivamente superdotati però spesso tagliati con l’accetta.
Ecco qualche impressione d’assaggio, trascritta alla buona.
Sagrantino di Montefalco 2008
Puro, elegante, molto misurato nell’estrazione, nuance di incenso, tannini fini, compatto, bella nota di pepe nel finale
Sagrantino di Montefalco 2004
Colore di buona intensità, non saturo, attacco preciso, tannini profilati, non si sente l’alcol, netto e longilineo, il migliore per progressione e ritmo al palato
Sagrantino di Montefalco 2002
Un po’ più statico al naso rispetto al 2004, leggero timbro surmaturo, tannini di grana sabbiosa, cacaosi, qualche tratto evoluto. Filippo dice che si tratta forse di una bottiglia poco rappresentativa, e infatti la seconda è più fresca e viva; potente, estrattivo, cipria e amarena in chiusura
Sagrantino di Montefalco 1999
Toni di evoluzione, terra umida, lato verde nei profumi, tannini abbondanti, molto serrati, finale terziario, lungo, un po’ rigido
Sagrantino di Montefalco 1995
Dolce all’olfatto, speziato, alcolico, tannini saporiti, più fresco e scattante rispetto al 99, ma meno focalizzato nei profumi (sentori finali di verdura bollita)
Sagrantino di Montefalco 1988
Decisamente rustico al naso, velato per una corrente odorosa che rimanda ai pasticconi di zolfo, bocca Port-like, fichi arrostiti, con l’aria non si libera e rimane impreciso. Bella materia comunque
Sagrantino di Montefalco 1985
Più luminoso, più pulito, più floreale, più invitante dell’88, gusto dinamico, vibrante, tannini sodi e gentili, finale rinfrescante
* espressione ricorrente nelle campagne di Montefalco