di Raffaella Guidi Federzoni
Lo sapevo, me lo aspettavo, non è la prima volta né sarà l’ultima. Siamo alla fine della visita in cantina, all’interno della sala dedicata alle annate vecchie e vecchissime. Qui si conservano bottiglie che risalgono alla presa di Porta Pia. Le più antiche si possono spiare attraverso una finestrella, così a turno i visitatori si piegano, sbirciano e dopo gli usuali “Oh! Ah!” si voltano verso di me e chiedono – almeno uno del gruppo lo fa sempre – “Qual’è il Brunello più vecchio che tu abbia mai assaggiato?” La risposta è facile: “1932, assaggiato nel 2002”.
Purtroppo arriva la seconda di domanda “COM’ERA?”.