di Marco Bolasco
Se la buona tavola ha un prezzo ce n’è di sicuro anche un’altra, senza tovaglia, dal prezzo incredibilmente basso. E se è vero che la pizza è – soprattutto a Napoli – un cibo popolare da sempre è altrettanto vero che spendere 10 euro in due e alzarsi soddisfatti, fa ancora un certo effetto.
Soprattutto se si va a mangiare una delle migliori pizze del mondo, quella di Gino Sorbillo in via Tribunali 32 a Napoli. Si aspetta il giusto perché c’è la fila (ma a pranzo dopo un quarticello di attesa l’altoparlante chiama il tuo nome), i tavoli sono ovviamente senza tovaglia e i bicchieri di plastica. Eppure nulla sembra trascurato, al contrario tutto gira con una precisione rara e dà l’impressione di un sistema infallibile. La pizza, poi, è sapida, golosa, dall’impasto diverso da tutti gli altri per la sua capacità di essere leggero e consistente al tempo stesso.
Alla faccia dei cornicioni pieni di mollica delle pizze modaiole tutte pomodorino e bufala, che viste da qui sembrano la caricatura di un cibo che gioca in casa semplice quanto perfetto. E costa tre-euro-e-trenta la margherita (a cinque si arriva con la bibita).
L’ultima “margherita d’autore” l’avevo pagata quasi quindici.