di Raffaella Guidi Federzoni
Il vino ha un’anima? No, quella è esclusiva di noi miserabili e straordinari umani. Straordinari nel possederla e miserabili nel dimenticarselo.
Il vino ha un cuore? Sì ce l’ha, il cuore di un tempo giovane e veloce quando la voce incalzava scalpitante e tutta la materia era nel frutto che scoppiava in bocca. Poi le stagioni lo hanno acquietato ed i battiti si sono fatti più lenti e regolari, regalando alla beva un piacere ad onde lunghe. Ora rimangono i bagliori sotto la cenere stratificata, una luce sottile e tenace che non ha paura dell’età.